Link alle vecchie pagine del KKE

I siti web internazionali dell KKE passano gradualmente a nuovo formato pagina. Le versioni precedenti delle pagine aggiornate e i loro contenuti si trovano ai link seguenti:

Risoluzione politica del 19° Congresso del Partito Comunista di Grecia - KKE


11-14 aprile 2013

I compiti principali del Partito Comunista di Grecia (KKE) sino al 20° Congresso

Il 19° Congresso del KKE è stato convocato dall'11 al 14 aprile 2013. I lavori si sono svolti presso la sede del Comitato Centrale (CC) del partito.

Il 19° Congresso ha approvato le Tesi elaborate dal Comitato Centrale, che comprendono la relazione sul lavoro del partito e dei suoi compiti politici fino al 20° Congresso, tenendo conto della discussione e della loro approvazione da parte delle assemblee generali delle organizzazioni di base del partito (OBP) e delle Conferenze. Ha inoltre approvato la relazione del CC al 19° Congresso, nonché la relazione del lavoro del Comitato per il Controllo Centrale (CAC).

Il 19° Congresso del KKE ha adottato il programma e statuto del partito, anche tenendo conto della loro approvazione nei OBP e nelle Conferenze, nonché le proposte fatte in queste strutture intermedie.

Il 19° Congresso del KKE ha approvato la Risoluzione Politica, che determina i compiti del partito fino al 20° Congresso, sottolineando che il partito ha il compito di costante e permanente divulgazione del programma, in particolare nella classe operaia, tra i lavoratori autonomi urbani e rurali semi-proletari e nella fila della gioventù. Questa attività può aiutare notevolmente l'organizzazione della lotta della classe operaia, l'aggregazione del movimento popolare e dei lavoratori, la costruzione del partito e di una Alleanza Popolare.

I documenti del 19° Congresso costituiscono la direzione dell'attività del partito su questioni fondamentali, solidamente basate sulla strategia di lungo termine. Tali questioni includono la definizione della nostra politica di alleanze, delle priorità del nostro lavoro nella classe operaia, delle tattiche dei vari movimenti, fronti di lotta ed elettorali animati dal KKE, dei compiti del KKE nel movimento comunista e operaio internazionale. Inoltre, è ribadita l'importanza, per il KKE, del raggiungere ed orientare politicamente fasce di età più giovani, così come le donne della classe operaia e degli strati popolari.

I documenti del 19° Congresso attrezzano ulteriormente il KKE, al fine di far fronte alle contemporanee esigenze e difficoltà della lotta di classe, confermando il suo ruolo di avanguardia della classe operaia, da partito adeguato per ogni evenienza.

Direzioni di Sviluppo

Il KKE, un partito attrezzato per ogni evenienza

La più lunga e profonda crisi di sovra-accumulazione capitalista dagli anni '50 si è manifestata nell'economia greca dal 2009 in poi.

Stando ai dati attuali, non è semplice prevedere quali potranno essere le conseguenze, in termini di possibilità di recessione unilaterale dal pagamento del debito, a seguito del ritiro dall'Eurozona da parte della Grecia o, addirittura, del frazionamento dell'UE imperialista a causa della fuoriuscita di una più forte economia nazionale capitalista (ad esempio, l'Italia).

Tali eventualità costituiscono, oggi, più di una possibilità, ed alimentano paure e preoccupazioni nei centri amministrativi e decisionali (a livello globale e regionale) dell'imperialismo, in special modo in quelli coinvolti nell'analisi e nella valutazione degli sviluppi economici. Non saranno, dunque, i poteri e le competenze dell'attuale governo a determinare la situazione futura in Grecia; né potrà alcunché un ipotetico governo di "Salvezza Nazionale" vagamente di sinistra (obiettivo dichiarato di SYRIZA[1]), che avrebbe come suo scopo ultimo un nuovo "Piano Marshall" per l'Europa Meridionale. Ciò che determinerà gli sviluppi futuri in Grecia è, unicamente, il grado di profondità della crisi nell'Eurozona, e la conseguente difficoltà, in particolare da parte dell'imperialismo tedesco, di mantenere le alleanze odierne e formarne di nuove.

L'Eurozona potrebbe anche subire una ristrutturazione tramite la creazione di aree economiche e monetarie omogenee al suo interno. A queste condizioni, la Grecia potrebbe rimanere all'interno di essa, a costo, ovviamente, di nuovi tagli e misure anti-popolari. Una posizione simile è condivisa anche da SYRIZA che, di fatto, mostra una convergenza con le istanze del Fondo Monetario Internazionale.

Ad ogni modo, indipendentemente dai diversi scenari, ad oggi ancora ugualmente possibili, il processo di centralizzazione dei capitali accumulati nelle mani di un numero sempre più piccolo di grossi gruppi monopolistici si intensificherà. Le misure anti-popolari e gli attacchi ai diritti dei lavoratori e degli strati popolari si accentueranno.

Recenti sviluppi lasciano intuire che l'intensificazione della repressione e della violenza di stato, le restrizioni delle libertà politiche e sindacali troveranno il proprio culmine in processi di revisione reazionaria della costituzione, secondo i diktat espressi dalle leggi e dalle direttive europee. La classe borghese ed i suoi partiti hanno deciso di sferrare un ulteriore attacco, e giudicano ormai troppo "progressista" le stessa costituzione democratico-borghese. La loro scelta di colpire duramente il movimento operaio, al fine di impedire ogni possibile radicalizzazione della classe lavoratrice e degli strati popolari è inestricabilmente connessa con misure restrittive dell'attività del KKE, quali l'assunzione dell'anti-comunismo come ideologia ufficiale di stato e l'utilizzo della ben nota teoria degli "opposti estremismi".

In caso di un più diretto e attivo coinvolgimento in una guerra imperialista, le prime misure repressive adottate saranno dirette al movimento popolare e al KKE. Dunque, il nostro partito dovrà essere pronto a tali eventualità, avendo come obiettivo principale lo sviluppo di più solidi e forti legami con le più vaste sezioni della classe lavoratrice. Il partito deve superare le sue debolezze, sia in termini teorici che pratici, al fine di rafforzare l'Alleanza Popolare e fare in modo che essa possa diventare una potente arma nelle mani del popolo nella lotta contro i monopoli e il capitalismo.

La situazione nell'intera zona orientale del Mediterraneo sta divenendo più complicata. Il riavvicinamento tra Turchia e Israele avrà conseguenze negative sulla questione cipriota (una questione, ricordiamolo, di invasione-occupazione dell'isola), alla luce delle rivendicazioni turche combinate con le aspirazioni della borghesia egiziana a revisionare gli accordi con Cipro sulla demarcazione della Zona Economica Esclusiva (ZEE). I recenti sviluppi, con l'ambigua posizione del governo greco sulla definizione della ZEE, hanno portato alla luce con più chiarezza la continua guerra tra potenze capitaliste, siano esse forti o deboli. Tale situazione aumenta notevolmente il pericolo che la Grecia possa trovarsi coinvolta in una guerra imperialista al fianco di un'alleanza imperialista. Le contraddizioni della Grecia con Turchia, Albania, FYROM [Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia] ed Egitto (nel quadro delle più generali contraddizioni imperialiste), in particolar modo su questioni quali la ZEE e le risorse energetiche saranno espresse in maniera ancora maggiore in Grecia e nella regione; nulla è escluso, finanche una guerra imperialista.

In ogni caso, quale che sia la forma della partecipazione della Grecia ad una guerra imperialista, il KKE deve essere pronto a guidare l'organizzazione indipendente della resistenza popolare e dei lavoratori, collegandola alla lotta per la sconfitta della borghesia nazionale ed internazionale.

Il KKE dovrà assumere l'iniziativa, basandosi sulle condizioni materiali concrete, per la formazione di un fronte popolare e dei lavoratori, secondo lo slogan: Il Popolo troverà la via per la libertà e l'uscita dal sistema capitalista. Fin quando il sistema capitalista prevarrà, porterà guerra e una finta 'pace', con la pistola puntata alla testa del Popolo". La classe lavoratrice greca ed i suoi alleati nella lotta anti-monopolista devono prepararsi sin da ora, ideologicamente e politicamente, alla linea per affrontare un possibile simile sviluppo. L'aggravarsi della crisi economica capitalista, l'intensificarsi della competizione imperialista, gli sforzi per riformare (in senso ancor più reazionario) il sistema politico borghese rendono necessario, per il KKE, procedere rapidamente al compattamento del movimento operaio e al rafforzamento dell'Alleanza Popolare. Al fine di rafforzare i legami tra il partito, la classe operaia e le masse popolari, rappresenta una priorità costruire il partito dapprima nei settori strategici, in ogni luogo di lavoro. Il KKE, i suoi militanti, amici e sostenitori, il Popolo tutto, guidato dalle risoluzioni del 19° congresso, devono armarsi e coraggiosamente affrontare questi attacchi.

A partire dal Comitato Centrale, sino alle Organizzazioni di base (OBP), gli organismi del partito devono conformare la propria attività ai bisogni della lotta di classe, al fine di diventare un autentico corpo da battaglia, utilizzando ogni sacca di resistenza di base e generalizzando le esperienze di lotta. Le organizzazioni del partito devono moltiplicare le loro iniziative per l'agitazione delle masse popolari; i sostenitori del partito devono essere sistematicamente informati, e le proposte che emergono dalla diretta esperienza della lotta di classe devono essere utilizzate ed incorporate nella pianificazione delle nostre attività.

Un elemento chiave per il completamento di questi compiti è il miglioramento del funzionamento delle Organizzazioni di base (OBP), della discussione collettiva e della specializzazione delle attività, del miglioramento delle argomentazioni teoriche e pratiche (in modo da rispondere in maniera persuasiva alle domande poste dal popolo), della prontezza nel rispondere agli attacchi contro la linea politica e la lotta del KKE.

L'implementazione di tali principi per il funzionamento del partito dovrà essere combinata con i punti generali sopracitati e con l'osservanza dello Statuto. I membri del KKE, della KNE, i sostenitori e gli amici del partito, potranno adempiere ai compiti loro assegnati dal 19° congresso armandosi di combattività, persistenza e spirito di sacrificio.

Il rafforzamento degli strumenti per la lotta ideologico-politica

La battaglia ideologica-politica su tutte le questioni poste al documento del 19° congresso dovrà essere intensificata. In particolare, i seguenti punti meritano attenzione immediata:

- L'offensiva dei nemici di classe e degli oppositori del KKE, che mirano ad una sua marginalizzazione.

- L'anti-comunismo diffuso, e la perniciosa propaganda anti-socialista che costituiscono l'ideologia ufficiale dell'Unione Europea.

- Il "fuoco amico", che mira a riportare il KKE nell'alveo di una semplice politica "anti-memorandum", che supporti cambiamenti tutti interni alle formule della gestione politica borghese, avvengano essi all'interno o all'esterno dell'Eurozona.

- Il ben congegnato piano dello stato borghese, e del suo sistema politico, per danneggiare la posizione del partito, minandone, anzitutto, la sua posizione economica e finanziaria.

- Affrontare, apertamente, il problema della formazione di Alba Dorata. Denunciare apertamente il suo carattere di organizzazione fascista nazional-socialista, creata dal sistema capitalista per colpire e combattere il KKE ed il movimento operaio e popolare.

- Il tentativo di presentare il KKE come un partito interno al sistema, legato e soggiogato ad esso, insieme allo sforzo di equiparare il KKE ai partiti borghesi, basato sull'affermarsi di posizioni qualunquiste del tipo "sono tutti uguali".

- Il dover affrontare l'emergere di posizioni reazionarie che favoriscono il sorgere di razzismo e xenofobia nella coscienza popolare.

- L'esistenza di una versione alternativa della linea riformista promossa dalle forze opportuniste, il cui obiettivo è la negoziazione di un accordo politico basato su un cosiddetto "programma politico di transizione", il cui punto centrale è il ritorno alla valuta nazionale per la gestione del debito pubblico, senza, tuttavia, alcun conflitto né rottura con i monopoli, le grandi concentrazioni capitaliste ed il potere borghese.

- Le illusioni parlamentariste e la speranza che politiche in favore delle larghe masse popolari possano emergere da un governo borghese rimangono prevalenti persino all'interno di forze attive nei movimenti e nelle lotte al fianco del partito, e persino in una quota di elettori del KKE.

- L'affermarsi di una propaganda ipocrita circa la perdita di indipendenza da parte della Grecia a causa dell'occupazione tedesca. Questa linea politica cerca di oscurare il fatto che la posizione subordinata di un paese all'interno di un'alleanza capitalista (dalla quale discendono flussi asimmetrici tra i suoi membri) non nega gli interessi comuni alla base della alleanza stessa.

- Il bisogno di espandere la diffusione degli strumenti d'informazione tradizionali del partito (il quotidiano Rizospatis; "Rivista Comunista" - KOMEP; i libri politici del partito), al fine di migliorarne la capacità di intervento ideologico e propaganda. Uguale importanza riveste la necessità di aumentare le visite al portale web del KKE e gli ascolti della stazione "902 left FM".

Il processo di riforma del sistema politico borghese

Le differenze tra i modelli liberali e keynesiani sono espresse, in Grecia, dalle controversie derivanti dall'alternanza dei governi borghesi. Tale alternanza, infatti, viene utilizzata per intrappolare le masse popolari all'interno del quadro di riferimento del sistema borghese, nell'illusione di una sua riforma. Ciò fornisce una varietà di partiti borghesi che, in maniera fittizia, si alternano al governo, cooperando, di fatto, tra loro.

La classe borghese del paese sta adattando le proprie scelte. Essa, infatti, tiene conto di quale governo possa, più efficacemente, controllare il movimento operaio, prevenire l'acuirsi della lotta di classe ed assicurare che la crescente offensiva sulla classe lavoratrice e le sue condizioni economiche, e, in generale, le conseguenze della crisi (caratterizzate da una grossa percentuale di disoccupati) vengano accolte con la minima possibile reazione popolare, indipendentemente dallo scenario in cui ciò avvenga (all'interno dell'Eurozona o all'esterno di essa a seguito di una "bancarotta").

Gli sforzi, dunque, continueranno, al fine di riformare il sistema politico borghese verso un'architettura bipolare: un centro-destra basato su Nuova Democrazia [2] ed un centro-sinistra che poggi su SYRIZA.

SYRIZA, infatti, sta evolvendo verso un partito social-democratico, che sarà addirittura più conservatore se paragonato all'originaria forza social-democratica greca PASOK [3] dell'immediato periodo post-dittatura. Spezzoni significativi del mondo del lavoro e della burocrazia governativa, pezzi di ceti intermedi che, in questi decenni, hanno beneficiato di una relativa prosperità ed immunità (tramite benefici diretti ed indiretti derivanti da evasione fiscale e gestione di fondi europei) in quanto alleati della classe borghese e dei suoi partiti stanno cercando e trovando la propria espressione politica in SYRIZA. La peculiarità di tale formazione consiste nel suo contenere anche forze opportuniste originatesi da scissioni del movimento comunista, di cui mantengono diverse parole d'ordine e metodi di lavoro.

SYRIZA si presenta come un partito di sinistra che raccoglie, all'interno dei propri ranghi, diverse forze, dai social-democratici del gruppo "3 Settembre" [4] a varie formazioni che si autoproclamano di "rinnovamento comunista", il cui obiettivo principale è la generica difesa dello "stato sociale". La sua strategia, riguardo le questioni del potere e dell'Unione Europea, è social-democratica e filo-monopolista.

La proposta di SYRIZA per un'alleanza ed un governo di "sinistra" e di "salvezza nazionale" è altresì sostenuta da segmenti della borghesia. Inoltre, tale formazione ha dichiaratamente cercato la collaborazione di forze quali Greci Indipendenti [5] e Sinistra Democratica [6]. Emissari di SYRIZA sono stati inviati negli USA, nel Regno Unito, in Brasile e Russia.

Quanto più SYRIZA accentuerà il suo carattere di partito social-democratico, rafforzando il proprio accreditamento quale potenziale partito di governo, tanto più il processo di formazione di nuove aggregazioni si intensificherà, comprendendo forze della cosiddetta sinistra extraparlamentare (ANTARSYA-NAR [7]), altri gruppi (quali "Piano B" di Alekos Alavanos [8]), e persino nuove formazioni derivanti dalle spinte centrifughe che si manifesteranno in SYRIZA, a partire dai cosiddetti gruppi del "rinnovamento comunista", che operano nella direzione dei cosiddetti obiettivi intermedi e del governo di gestione della transizione.

I comunisti hanno il compito di guadagnare un consenso ancora più ampio alla posizione del KKE di non-cooperazione e non-partecipazione a governi di gestione della crisi, siano essi guidati e promossi da SYRIZA o da qualsiasi altra forza borghese (esistente o potenziale). Il KKE deve guadagnare consensi alla propria politica di alleanze e al ruolo del KKE nella classe operaia, per il potere e il governo popolare.

Attraverso la sua attività sistematica e multiforme, il KKE dovrà contribuire anche alle battaglie elettorali (elezioni parlamentari, elezioni per il Parlamento europeo, elezioni locali) in modo tale che il voto al KKE da parte di sezioni significative della classe lavoratrice e degli strati popolari esprima non solo il desiderio di sostenere una forza politica che, costantemente, si batte e lotta per i problemi del popolo, ma anche una scelta di classe mirata all'indebolimento del sistema politico borghese e della sua gestione. Ogni crepa nel sistema di governo borghese può avere il potere di rinforzare la marcia nella direzione della sconfitta di tale potere politico e del sistema capitalista. La proposta realistica del KKE per una via d'uscita dalla crisi che sia in favore del popolo, l'unica proposta che si oppone a quelle di tutti i partiti borghesi - siano essi liberali, social-democratici o della cosiddetta "sinistra di governo" - deve essere ampiamente propagandata tra le masse.

Un ulteriore prodotto del processo di riforma del sistema politico borghese è costituito dalla formazione neofascista "Alba Dorata". Il popolo deve isolarla e rispondere in maniera decisa ai suoi attacchi e al suo carattere nazista e demagogico. Il KKE e la KNE dovranno assumere un ruolo di guida nelle organizzazioni di massa, affinché i sindacati nei luoghi di lavoro, i comitati popolari di quartiere, le unioni degli studenti nelle scuole e nelle università prendano iniziative decise per l'organizzazione e la mobilitazione del popolo contro "Alba Dorata" e i suoi attacchi criminali. Inoltre, l'infiltrazione di altri gruppi fascisti nei ranghi del movimento deve essere combattuta, avendo tali gruppi lo scopo di soffocare e reprimere lo sviluppo della lotta di classe.

Il movimento operaio dovrà farsi trovare pronto per utilizzare la prospettiva di un acuirsi della lotta di classe e le condizioni derivanti da significativi cambiamenti dei rapporti di forza. Allo stesso tempo, le punte avanzate del movimento operaio dovranno altresì essere preparate alla possibilità di sviluppi negativi derivanti da un momentaneo indietreggiamento della lotta di classe, in modo tale da predisporsi, in accordo alle nuove condizioni, per favorire lo sviluppo di nuove avanzate nella lotta che sicuramente avranno luogo.

Il movimento operaio e i suoi alleati dovranno acquisire prontezza e abilità d'azione per fronteggiare la crescente violenza e repressione degli apparati statali, para-statali e padronali, nonché l'attività delle nuove forze del sindacalismo filo-governativo che SYRIZA, in cooperazione con le vecchie forze dell'aristocrazia operaia e del sindacalismo "giallo", sta cercando di formare.

Il 19° Congresso fornisce le linee guida per l'organizzazione della lotta per respingere l'offensiva delle misure classiste anti-popolari e anti-operaie, a prescindere da quello che sarà il colore del governo che si troverà a gestire la crisi, sia esso un governo con Nuova Democrazia o SYRIZA al suo centro, o un esecutivo del cosiddetto "arco anti-memorandum" (che includa la destra "populista" e la sinistra parlamentare, così come recentemente proclamato da SYRIZA), oppure una compagine che faccia proprie le posizioni del cosiddetto "Piano B". Nello specifico:

Al fine di organizzare il contrattacco popolare, attraverso la lotta quotidiana, sarà delineato un cammino articolato di lotta per il rovesciamento del potere dei monopoli. Ciò avrà la finalità di raccogliere le forze anti-monopoliste ed anti-capitaliste sulla base di comuni attività e compiti precisi in ogni settore, luogo di lavoro e quartiere.

La lotta contro le conseguenze della crisi, per prevenire l'ulteriore impoverimento dei ceti popolari, e per una via d'uscita dalla crisi in favore delle classi lavoratrici, potrà costituire un trampolino di lancio per l'organizzazione della controffensiva della classe operaia. Ciò dipenderà dalla misura in cui tale lotta sarà funzionale, con chiarezza, alle più ampie battaglie contro i monopoli capitalisti e contro le guerre imperialiste e la partecipazione della borghesia greca ad esse (in qualunque forma si manifestino).

Il rafforzamento dell'Alleanza Popolare

L'Alleanza Popolare esprime gli interessi della classe operaia, dei ceti semi-proletari, dei lavoratori autonomi e dei piccoli contadini esclusi dai processi di accumulazione capitalista, della gioventù e delle donne provenienti dai ceti operai e popolari, nella lotta contro i monopoli e la proprietà capitalista, contro l'assimilazione della Grecia all'interno di strutture sovranazionali imperialiste. L'Alleanza Popolare si caratterizza come alleanza sociale e presenta caratteristiche di un movimento con una linea di rottura e rovesciamento dell'esistente.

L'Alleanza Popolare è una risposta alla questione dell'organizzazione della lotta per il respingimento delle barbariche misure anti-operaie ed anti-popolari, al fine di concentrare le forze per lanciare una fase di contrattacco necessaria per raggiungere alcuni miglioramenti immediati nel corso della lotta per il rovesciamento del potere monopolista. L'Alleanza Popolare presenta un chiaro carattere anti-monopolista e anti-capitalista. Essa propugna la rottura delle unioni imperialiste, combatte contro le guerre imperialiste e la partecipazione ad esse. Agisce al fine di rafforzare il concentramento di forze sociali anti-monopoliste e anti-capitaliste e di orientare la lotta verso le parole d'ordine del potere operaio e popolare. L'Alleanza Popolare orienta altresì la propria lotta contro i meccanismi repressivi. Ciascuna forza sociale che partecipa ad essa, all'interno di un quadro di comuni attività, è dotata di propri precisi compiti.

L'Alleanza Popolare concentra le proprie forze in ogni città, focalizzando la sua azione su gruppi monopolistici, insediamenti produttivi, centri commerciali, ospedali e presidi sanitari, centrali elettriche, infrastrutture delle telecomunicazioni, trasporti pubblici. L'Alleanza Popolare garantisce l'attività comune del movimento operaio in questi settori, connettendola, in generale, con quella dei disoccupati, dei lavoratori autonomi semi-proletari, dei contadini poveri ed, in generale, dei lavoratori poveri. Essa si presenta come un processo di maturazione dal basso della coscienza politica, dell'organizzazione e delle forme delle lotte.

In queste condizioni, l'Alleanza Popolare è organizzata e coordinata per essere uno strumento di supporto alle lotte per la resistenza, la solidarietà, per la sopravvivenza. Essa ha il compito di difendere i lavoratori ed il loro reddito tramite la lotta per la difesa dei livelli salariali e dei contratti collettivi, delle pensioni, dei diritti dei lavoratori e delle persone, per il controllo dei prezzi a cui i produttori vendono i prodotti agricoli al fine di tutelare i contadini, per garantire al popolo alloggi dignitosi contro la speculazione bancaria e la fiscalità. L'Alleanza Popolare difende il diritto all'istruzione pubblica gratuita, alla sanità, al welfare, a prodotti di alta qualità e a buon mercato per il consumo popolare, alle infrastrutture per la cultura e lo sport. Essa lotta contro tutte le droghe, per l'emancipazione e l'uguaglianza delle donne, per la tutela dei disoccupati, per il diritto al trasporto pubblico, al vitto e all'alloggio per gli studenti delle scuole e delle università, per i bisogni immediati delle giovani coppie, contro la tossicodipendenza e l'alcolismo. Essa esige misure per la protezione contro i terremoti e le inondazioni, un vasto programma di lavori pubblici per la realizzazione di infrastrutture che possano migliorare le condizioni di vita, interventi equilibrati e sostenibili verso i problemi ambientali. L'Alleanza Popolare, inoltre, evidenzia il potenziale di sviluppo del paese dal punto di vista dell'esistenza di materie prime, della concentrazione dei mezzi di produzione, delle competenze della forza lavoro, delle conquiste scientifico-tecnologiche.

L'Alleanza Popolare lotta contro la repressione di stato e la violenza padronale; difende l'attività sindacale e le libertà civili. La lotta per un'uscita dalla crisi in favore delle classi popolari che sia inestricabilmente collegata alla fuoriuscita ed al disimpegno dall'Unione Europea e alla cancellazione unilaterale del debito pubblico, senza alcuna implicazione negativa verso lo stato sociale, rompendo con ogni tipo di organizzazione imperialista sovranazionale.

D'altra parte, la lotta per la fuoriuscita dall'UE è collegata alla lotta contro il potere dei monopoli e alla lotta della classe operaia e dei suoi alleati per il potere operaio e popolare. Le posizioni di certa borghesia e di altre forze che sostengono l'uscita dall'Euro e dall'UE, senza alterare il potere dei monopoli, la loro proprietà, e il rapporto di dipendenza della Grecia da altri centri e stati imperialisti, oscura le vere ragioni della lotta per l'uscita dall'UE e per la sovranità popolare.

Oggi, allorquando le contraddizioni dei monopoli si rafforzano all'interno dell'Eurozona e dell'UE, ogni forza centrifuga esistente deve essere utilizzata per liberare i popoli da quest'alleanza predatoria e dal potere dei monopoli. Oggi, con il prestigio dell'UE in frantumi, con la crisi che continua ad imperversare in altri paesi (ad esempio, Italia e Spagna), le alleanze dei paesi del Sud Europa o di questi ultimi con l'asse euro-atlantico (USA e Gran Bretagna) non costituiscono una soluzione in grado di offrire risposte ai bisogni del popolo. La lotta per l'uscita dall'UE e per il recupero del potere e della sovranità popolare deve rafforzarsi in ogni paese dell'area UE-27.

Il capitalismo non può essere umanizzato, né attraverso l'UE né attraverso le ricette statunitensi e di altri paesi capitalisti.

L'Alleanza Popolare lotta per la socializzazione dei monopoli, di tutti i mezzi di produzione oggi concentrati, per la pianificazione centralizzata sotto il controllo dei lavoratori. Essa propugna la fuoriuscita della Grecia dall'UE e dalla NATO, e da ogni forma di coalizione internazionale imperialista. Punta alla soppressione delle basi militari straniere, della presenza di truppe e forze di polizia straniere nel territorio Greco (cosa che oggi avviene attraverso a diversi pretesti).

Le nozioni di democrazia, sovranità popolare, imperialismo e guerra imperialista hanno un significato più profondo ed un contenuto di classe per l'Alleanza Popolare. Esse sono direttamente correlate all'abolizione dello sfruttamento di classe, allla socializzazione dei mezzi di produzione oggi in mano alle grandi concentrazioni capitaliste, combinata con l'organizzazione dei contadini poveri in cooperative e con una riforma agraria per la socializzazione delle terre coltivabili. L'Alleanza Popolare combatte su questi fronti di lotta così come su altri problemi concreti che oggi affliggono il popolo.

L'Alleanza Popolare cerca di attirare, continuamente, all'interno dei propri ranghi, nuove organizzazioni sindacali e, in generale, organizzazioni di massa della classe operaia e dei suoi alleati, in modo che le forze sindacali borghesi, riformiste e opportuniste che prevalgono nei più alti organi sindacali, ma anche nelle camere del lavoro e nelle federazioni locali, siano costantemente ed efficacemente indebolite in base allo sviluppo di rapporti di forza sociali e politici. Nel corso dello sviluppo della sua attività, essa raccoglierà forze del popolo e del movimento operaio con un basso tasso di esperienza politica, che, a diverso livello, saranno sotto l'influenza ideologico-politica dei partiti borghesi e dei loro punti di vista riformisti ed opportunisti. Essi vacilleranno riguardo al carattere realistico e necessario della lotta per il potere operaio come unica alternativa contro il potere dei monopoli.

Gli organi dirigenti del partito, così come le organizzazioni di base, devono acquisire l'abilità di agire congiuntamente a queste forze popolari. Difficoltà e debolezze devono essere superate, in modo tale che l'Alleanza Popolare possa rafforzarsi ed assumere la direzione della lotta per il rovesciamento del potere dei monopoli. I diversi livelli di coscienza di classe dovranno essere tenuti presenti in ogni momento, così come la maturazione e l'esperienza delle masse popolari e la necessità di salvaguardare la partecipazione di massa. Il carattere del fronte principale di lotta, contro i monopoli e le rispettive rappresentanze, non dovrà essere smussato. L'alleanza preferenziale della classe operaia dovrà essere costruita con gli strati intermedi che, comunque, non si sono ancora liberati dall'idea di proprietà, su piccola scala, dei mezzi di produzione, nonostante la loro opposizione ai monopoli. La classe operaia, forza trainante, cercherà di radicalizzare la linea anti-capitalista ed anti-monopolista.

Per questa ragione, l'elaborazione di questioni legate alla tattica quale parte della nostra strategia è molto importante nella direzione politica a partire dal livello delle organizzazioni di base del partito.

La capacità del KKE di discutere e convincere nuovi settori di masse popolari che hanno, in generale, un atteggiamento molto ostile verso il sistema, soffrono dell'oppressione capitalista, ma non sono ancora state conquistate ad una prospettiva rivoluzionaria, va rafforzata. Parole chiave e forme di lotta appropriate vanno scelte. Il confronto con altre forze non va respinto, ma deve anzi essere un obiettivo, in modo tale che la nostra linea possa essere messa in evidenza, e che la prospettiva dell'abbattimento del sistema capitalista sia rafforzata. Bisogna assicurarsi che la formazione dell'Alleanza Popolare avvenga su una linea di rottura con l'ordine capitalista. La propaganda, sia a livello centrale che sui luoghi di lavoro, dovrà essere comprensibile, pungente e capace di rivelare la realtà dei fatti; dovrà essere in grado di raccogliere nuove forze e trasmettere uno spirito combattivo.

Oggi, l'Alleanza Popolare ha una forma definita grazie al comune quadro di attività sviluppato dal movimento operaio e sindacale attraverso il PAME, dai contadini poveri attraverso il PASY, dai lavoratori autonomi semi-proletarizzati, dai piccoli commercianti ed artigiani attraverso il PASEVE, dai giovani uomini e donne raccolti nel MAS, dalle donne delle associazioni e dei gruppi dell'OGE. Non è una alleanza di partiti politici.

Il KKE partecipa ad essa, nei suoi organi e nei suoi ranghi, attraverso i suoi quadri ed i suoi membri, attraverso i membri della sua gioventù, KNE, che sono eletti negli organi del movimento e lavorano nelle organizzazioni della classe operaia, dei lavoratori autonomi semi-proletarizzati, dei contadini poveri, degli studenti delle scuole superiori e delle università, e delle donne. Il partito cerca, costantemente, di sviluppare quadri competenti in grado di lavorare nel movimento, al fine di combattere contro la linea opportunista-riformista, per salvaguardare il carattere dell'alleanza dal suo interno, e la sua capacità di allacciare e forgiare collegamenti con nuove forze degli strati popolari e della classe operaia e lavoratrice.

Il corso della lotta politica contempla la possibilità dell'emergere di forze politiche che esprimano posizioni di strati piccolo-borghesi, che, in un modo o nell'altro, siano concordi con il carattere anti-capitalista ed anti-monopolista della lotta socio-politica, e con la necessità di dirigerla verso la lotta per un'economia ed un potere a carattere operaio e popolare.

Il KKE, pur mantenendo la propria indipendenza, cercherà di sviluppare azione comune con queste forze nel supportare l'Alleanza Popolare. La cooperazione si esprimerà tramite l'attività comune dei membri e dei sostenitori nelle organizzazioni di massa che formano l'alleanza e nei suoi organi tramite i membri eletti. Tale cooperazione non sarà trasformata in un organo unificato dell'alleanza composto dalle sue parti costituenti con una struttura organizzativa definita. Obiettivamente, un'organizzazione con una forma simile sarebbe di vita breve, non contribuirebbe allo sviluppo del movimento operaio e dei suoi alleati, ed entrerebbe in conflitto con l'indipendenza del KKE.

Nelle attuali condizioni del capitalismo monopolista, potranno emergere partiti politici opportunisti e gruppi di varia forma, separatisi dal KKE, aventi diverse posizioni su varie questioni, soprattutto sul tema centrale: la scelta tra "riforme" e "rivoluzione". Va ribadito che il KKE non potrà procedere ad alcuna cooperazione con tali forze. Ciò permarrà a prescindere dalle manovre che tali forze politiche opportuniste metteranno in campo in condizioni di sviluppo del movimento, quale ad esempio l'adozione di parole d'ordine che sembreranno essere in favore del popolo. La proposta politica di queste forze sul problema centrale, la questione del potere, è, difatti, tutta interna al quadro di gestione del sistema capitalista.

Le masse popolari raccolte all'interno di queste forze potranno prendere parte al movimento popolare e operaio, persino all'interno delle sue avanguardie rivoluzionarie, in condizioni di un improvviso acuirsi della lotta di classe che possa attirare più vaste masse popolari, in una situazione potenzialmente rivoluzionaria. In ogni fase della lotta, una forte battaglia ideologica dovrà essere messa in campo al fine di sconfiggere l'opportunismo, che costituisce un'espressione della capitolazione al sistema politico borghese e alla sua classe dominante, una forza che mina alle basi lo sviluppo della coscienza di classe nella direzione rivoluzionaria.

Il KKE manterrà la sua indipendenza anche nelle elezioni borghesi. Le sue liste potranno includere anche individualità che cooperano con il partito. L'Alleanza Popolare, come raggruppamento delle sezioni più radicali del movimento sindacale ed operaio, delle organizzazioni dei giovani e delle donne, in qualità di soggetto che agisce all'interno del movimento, con l'obiettivo di guadagnare alla lotta i più vasti segmenti di masse popolari, non partecipa ad elezioni (siano esse locali, nazionali od europee) o referendum.

Il KKE non nasconde il fatto che il suo obiettivo strategico è il socialismo-comunismo, il rovesciamento del potere borghese e la conquista del potere politico da parte della classe operaia. Attraverso la sua proposta di una Alleanza Popolare, il KKE è disposto ad alcuni compromessi; conseguentemente, settori di questa alleanza sociale possono non condividere tale obiettivo strategico di lungo termine. L'Alleanza Popolare dovrà essere costruita per la lotta contro il potere dei monopoli, contro i governi borghesi, e dovrà dotarsi di una direzione strategica generale per il potere popolare. Dovrà avere una proposta di governo chiaramente distinta da quelle borghesi (cioè dal potere dei monopoli), nel senso che tali proposte dovranno essere dirette a favorire un cambio della classe al potere.

La classe operaia e le masse popolari, attraverso l'esperienza della loro partecipazione nell'organizzazione della lotta in una direzione di aspro confronto con la strategia del capitale, saranno persuase della necessità, per la propria organizzazione, di avere un carattere di piena e multi-forme alternatività al dominio economico e politico del capitale.

Il movimento operaio, il movimento dei lavoratori autonomi urbani semi-proletarizzati e dei contadini poveri, e la forma di espressione della propria alleanza (l'Alleanza Popolare), dotati di obiettivi anti-monopolisti e anti-capitalisti, insieme all'attività di avanguardia delle forze del KKE, costituiscono la prima forma di creazione di un fronte rivoluzionario operaio e popolare.

Oggi il ruolo di guida dei comunisti nella classe operaia, tra i contadini poveri, i lavoratori autonomi semi-proletarizzati, le donne e la gioventù proveniente da famiglie della classe operaia e degli strati popolari, in condizioni di mobilitazioni di massa così come di improvvise esplosioni della lotta di classe, dovrà avere i seguenti obiettivi: costruire legami, propagandare le proposte per l'uscita dalla crisi capitalista del KKE affinché esse siano accettate dalla classe operaia e dai ceti popolari, rendere tali proposte maggioritarie presso tali segmenti sociali, evidenziarne la superiorità.

- La costruzione ed il rafforzamento dell'Alleanza Popolare in ogni settore, in ogni città, rappresentano, per noi, un compito di base. I Comitati Popolari sono la sua espressione nei quartieri. Essi dovranno essere formati ovunque, lavorando secondo le seguenti indicazioni.

- I Comitati Popolari e l'Alleanza Popolare, in ciascun ambito lavorativo ed in ogni quartiere, dovranno assicurare solidarietà attiva alle masse popolari. Tali organi dovranno prodigarsi per assicurare persino il pane, qualora i ceti popolari non abbiano accesso a beni di prima necessità; dovranno proteggere attivamente i poveri nell'eventualità che le loro abitazioni possano essere sottoposte a sfratti e confische. L'Alleanza Popolare parteciperà e supporterà la lotta dei lavoratori contro le barbare misure imposte dai governi borghesi; proteggerà inoltre i quartieri dalle incursioni degli apparati repressivi statali e dei criminali nazisti di Alba Dorata. La classe operaia e l'Alleanza Popolare, nei luoghi di lavoro e nei quartieri, organizzeranno il popolo nelle mobilitazioni e nelle azioni di massa. La stessa alleanza proteggerà il popolo da eventuali rappresaglie. L'Alleanza Popolare si batterà attivamente contro il liberalismo e la social-democrazia.

- Lo sforzo per integrare nuove forze del movimento sindacale, delle organizzazioni dei contadini poveri e dei lavoratori autonomi semi-proletarizzati all'interno dei Comitati Popolari dovrà essere rafforzato.

- Ogni sezione dell'Alleanza Popolare dovrà cercare di mobilitare forze più ampie all'interno della propria area di responsabilità, e, al tempo stesso, coordinare la propria attività con quella del resto dell'Alleanza.

- La connessione dei Comitati Popolari con le organizzazioni locali e con i gruppi operai e di disoccupati dovrà essere intensificata.

- L'attività del partito sui problemi e sull'organizzazione dei disoccupati dovrà essere rinforzata.

- Le forze del KKE sono responsabili per quanto concerne lo sviluppo di questa forma di organizzazione popolare e, al tempo stesso, per il mantenimento di un autonomo e indipendente profilo politico-ideologico del partito.

- L'attività dei vari gruppi reazionari e nazionalisti nei quartieri dovrà essere denunciata e affrontata. Dovrà altresì essere denunciato il prevalere dell'inerzia nella coscienza popolare nelle attuali condizioni di crisi, anche a causa dell'attività di vari gruppi politici e organizzazioni non-governative revisioniste e social-democratiche.

- Il processo di aggregazione del movimento operaio dovrà procedere rapidamente. Nuove masse operaie e lavoratrici, inclusive di lavoratori immigrati, dovranno aderire ai sindacati e divenire attive. Una forte battaglia dovrà essere avviata contro il sindacalismo filo-padronale e filo-governativo, e contro le sezioni sindacali di SYRIZA, così come contro nuove forze sindacali opportuniste. Un piano speciale d'intervento è necessario in quei sindacati nei quali tali forze sono in maggioranza, specialmente a livello di base. I lavoratori dovranno disfarsi di queste leadership opportuniste.

- L'attività del partito riguardo i problemi degli immigrati dovrà cambiare marcia.

- L'intervento delle organizzazioni del partito dovrà essere rafforzato al fine di irrobustire il PASY ed il PASEVE.

Il Processo di Costruzione del Partito e della KNE

Un fattore di base che determina il ruolo e l'efficacia del partito nel movimento operaio e nella lotta di classe è il processo di costruzione del partito stesso, soprattutto nei luoghi di lavoro, unito all'abilità di raccogliere la classe operaia intorno alle organizzazioni di base del partito sulla linea di lotta anti-monopolista e anti-capitalista. Priorità dovrà essere assegnata alla costruzione del partito nei settori decisi dalla Conferenza per l'aggregazione del movimento operaio.

La costruzione del partito nei luoghi di lavoro ed il reclutamento dei lavoratori, dovranno coinvolgere tutte le organizzazioni del partito nei luoghi di lavoro, in tutti i settori, in tutte le città e nei quartieri, nelle campagne.

L'attività di costruzione del partito in queste condizioni difficili richiede un piano di attività e di intervento omnicomprensivo verso le vaste masse operaie e lavoratrici che stanno soffrendo la crisi. Elementi di tale piano sono:

- L'attività circa i problemi relativi alla crisi, che continuano ad inasprirsi, e la formazione di organismi che possano fungere da volano per la lotta. Un'attività sistematica circa i problemi della disoccupazione in combinazione con la mobilitazione dei disoccupati stessi e delle loro famiglie.

- Un lavoro politico specifico per ciascun settore, area, categoria di lavoratori, tenendo ben presenti specificità quali differenti fasce d'età e genere.

- Lo studio e la conoscenza approfonditi di ciascuna area, con l'obiettivo di un efficace intervento del partito.

- Nel contatto del partito con le masse operaie e lavoratrici, l'acquisizione di una panoramica completa circa i problemi di queste ultime, la loro causa, la giusta linea politica per evidenziarli, la loro risoluzione.

- La mobilitazione di tutte le forze (sostenitori, amici, membri) della KNE.

- Il rafforzamento del nostro lavoro negli strati sociali alleati della classe operaia, tra i contadini poveri e i lavoratori autonomi semi-proletarizzati, così come la loro organizzazione.

- L'integrazione dei nuovi membri del partito, sulla base dello Statuto e del Programma Politico.

- Il rafforzamento dei legami delle Organizzazioni di base del partito non solo con i sostenitori, ma anche con più vasti settori di masse popolari che esprimono malcontento verso le misure anti-popolari dei governi.

- Lo studio costante dello sviluppo delle forze del partito basato sulle risoluzioni della sessione plenaria estesa del Comitato Centrale e dei Congressi Regionali. I settori di lavoro cruciali dovranno essere rafforzati con lo sviluppo di quadri in luoghi di importanza strategica, quali Attica, Macedonia Centrale ed altri grossi centri urbani. Lo sviluppo dei quadri è necessario per il rafforzamento delle attività del partito nei settori di lavoro e, specialmente, per rafforzare le Sezioni del Comitato Centrale.

- L'assistenza alla KNE, un serio compito direttamente legato alla costruzione del partito.

- La responsabilità del partito nei confronti delle fasce d'età giovanili dovrà crescere. Ogni tipo di misura ideologica, politica ed organizzativa dovrà essere presa affinché il compito del partito nel lavoro per la gioventù sia compreso appieno, al fine di espandere la nostra attività tra le fasce giovanili, fatto che ha particolare rilevanza per l'educazione ideologico-politica e la guida della KNE.

La situazione finanziaria del Partito

Le ferme ed incrollabili posizioni del KKE nel periodo appena trascorso hanno provocato la rabbia dei centri politici ed economici, che hanno portato innanzi attacchi calunniosi e provocatori circa la situazione finanziaria del partito. Il loro obiettivo era, ed è, quello di creare confusione e dubbi circa l'integrità morale del partito, alimentando la credenza che il KKE non sia differente dagli altri partiti. Gli attacchi alla situazione finanziaria del partito, basati su un profondo anticomunismo, sono stati prevalenti durante questi anni.

Ci si attende che i meccanismi di finanziamento pubblico ai partiti saranno utilizzati come un'arma di ricatto per esercitare pressione e per ottenere compromessi e ritirate.

Il KKE non accetterà alcun controllo delle sue relazioni con i suoi membri ed i suoi amici, alcun intervento od intromissione nella sua attività, né manipolazioni della sua linea politica al fine di ricevere finanziamenti statali.

I finanziamenti pubblici non possono essere la principale fonte di sostentamento di un partito rivoluzionario. Il problema dell'indipendenza economica del KKE rappresenta una questione cruciale. Essa è in relazione con l'abilità del partito di fronteggiare le più difficili condizioni.

Sin dalla sua fondazione, il KKE ha sofferto persecuzioni e repressione, ed è assolutamente ragionevole per esso vigilare attentamente, specialmente nelle condizioni odierne che vedono un acuirsi della lotta di classe. Nelle odierne condizioni di crisi economica, è necessario ridurre i costi di gestione e funzionamento e condurre un ampio lavoro tra le masse popolari per rafforzare finanziariamente il partito.

Le mutate condizioni richiedono una migliore organizzazione e un più stretto monitoraggio delle attività economiche delle Organizzazioni del partito, al fine di raccogliere le quote degli iscritti ed i contributi di amici e sostenitori. Ancor più persistenza e decisione è richiesta per migliorare la situazione finanziaria, ridurre i costi operativi e monitorare regolarmente le entrate dell'organizzazione.

L'aumento della circolazione e della tiratura di "Rizospastis", della Rivista Comunista, e dei libri della casa editrice "SynchroniEpochi", al di là della particolare importanza per il nostro intervento politico ed ideologico, possono dare un contributo significativo al rafforzamento delle finanze del partito.

Il supporto finanziario al KKE, per 95 anni, ha costituito uno speciale tipo di relazione tra le masse operaie ed il partito. E' un elemento che mostra lo sviluppo e la consolidamento dei legami di ciascuna organizzazione di base con i sostenitori e gli amici del partito.

Il 19° congresso ha deciso:

1. L'estensione della Sessione Plenaria del Comitato Centrale con l'obiettivo di esaminare e revisionare le decisioni della Conferenza Nazionale del Marzo 2010 e della Sessione Plenaria del Giugno 2010 per il nostro lavoro nel movimento operaio e la costruzione del partito.

2. La realizzazione di una Conferenza Nazionale sull'attività del partito per la gioventù e sul supporto alla KNE.

3. L'organizzazione di un'inchiesta sulla condizione dei lavoratori autonomi semi-proletarizzati nelle città. L'organizzazione di una Conferenza Nazionale per istruire il lavoro del partito tra questi lavoratori e nel loro movimento.

4. Il miglioramento del lavoro di diffusione e propaganda con tutti i mezzi che il partito ha a disposizione e può utilizzare. Il nuovo Comitato Centrale dovrà stilare una speciale risoluzione su tale tema, che dovrà essere discussa da tutto il corpo del partito.

5. La continuazione del processo di ricerca storiografica del Partito, a proposito del periodo 1968-1974, e la pubblicazione di una nuova edizione del Saggio sulla storia del Partito nel periodo 1918-1949.

6. L'avvio immediato della preparazione di molteplici eventi di Partito per celebrare il centenario della sua fondazione.

7. Azioni di miglioramento di "Rizospastis", volte, inoltre, all'aumento della sua diffusione. Similmente, l'aumento della circolazione della "Rivista Comunista" (KOMEP) e dei libri teorici e politici, al fine di sviluppare un "movimento" che funga da forte corrente educativa nel partito e nella KNE e, in maniera più ampia, nel circuito di amici, sostenitori e simpatizzanti. Il nuovo Comitato Centrale dovrà elaborare, in proposito, un programma concreto.

8. La formazione di un'infrastruttura completa (sia tecnico-materiale che di risorse umane) per l'attività di ricerca scientifica del partito, che possa fornire le basi per le sue elaborazioni ed i suoi studi.

9. La creazione, insieme alla KNE, di una significativa infrastruttura di supporto al lavoro del partito nei settori della cultura e dello sport, nel movimento contro le tossicodipendenze, nella realizzazione di eventi nell'ambito dei Festival della KNE durante tutto l'anno.

10. Circa le priorità del KKE a livello internazionale, le attività per il rafforzamento del Movimento Comunista Internazionale, dovranno assumere molti aspetti e forme:

- Continuazione degli sforzi per la formazione di un Polo Comunista, utilizzando i passi che già si stanno compiendo con la "Rivista Comunista Internazionale".

- Partecipazione agli incontri internazionali, tematici e regionali dei Partiti Comunisti, provando a preservare la specificità comunista di essi, contrastando i piani di allargamento di questi ultimi alle cosiddette "forze della sinistra".

- Proseguimento del lavoro indipendente di intervento ideologico del partito, per la propagazione delle sue posizioni, delle sue analisi e della loro fondatezza scientifica.

- Sviluppo di relazioni bilaterali e di attività comuni con i Partiti Comunisti della nostra regione (Balcani, Medio Oriente, Europa) così come con Partiti Comunisti di altri continenti.

- Rafforzamento dell'attività internazionale della KNE per il raggruppamento delle organizzazioni giovanili comuniste e della loro attività comune; intensificazione della lotta contro le posizioni borghesi ed opportuniste che danneggiano i ranghi del movimento giovanile comunista e antimperialista.

- Avvio di attività di mobilitazione per la condanna di guerre e interventi imperialisti, e contro l'imposizione di false condizioni di "pace" imperialista.

- Contribuire al rafforzamento e all'espansione della Federazione Sindacale Mondiale (FSM) con l'allargamento di essa a nuove organizzazioni di classe, che possano contrastare il sindacalismo filo-padronale, riformista e filo-governativo su scala globale.

- Supporto alle organizzazioni antimperialiste internazionali, quali il Consiglio Mondiale della Pace (WPC), la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), la Federazione Internazionale Democratica delle Donne (WIDF).

Atene, 11-14 Aprile 2013

Note

1. SYRIZA- "Coalizione della Sinistra Radicale", fondata nel 2004. Consiste nel partito SYN (Coalizione della Sinistra e del Progresso) e altre forze minori, precedentemente trotzkiste e maoiste, che si autodefiniscono "sinistra". Il suo programma è orientato ad una gestione social-democratica del sistema capitalista. Nelle attuali condizioni di crisi capitalista, dato il significativo declino del principale partito socialdemocratico Greco (PASOK), ha assorbito una parte dell'apparato del PASOK stesso, aumentato la sua forza elettorale, cercando di proporsi come polo principale di una eventuale gestione socialdemocratica. Partecipa al cosiddetto "Partito della Sinistra Europea".

2. ND - "Nuova Democrazia", fondata nel 1974, formazione conservatrice-liberale.

3. PASOK - "Movimento Socialista Panellenico", fondato nel 1974. E' stato il maggiore partito socialdemocratico del paese sino alle elezioni del 2012. Al governo, alternandosi con ND, dal 1981. Dal 2012 in poi, è partner di governo di ND in una coalizione.

4. "3 Settembre" - la dichiarazione fondativa del PASOK firmata il 3/9/1974.

5. Greci Indipendenti, una formazione emersa nel 2012 da un gruppo di parlamentari scissionisti di ND, supportati da un gruppo di quadri del PASOK. Ha un programma conservatore ed utilizza una fraseologia nazionalista.

6. Sinistra Democratica: formazione creata nel 2010 da quadri che lasciarono SYRIZA su posizioni social-democratiche. Considera prioritaria la permanenza della Grecia nell'UE e nell'Eurozona. Ha partecipato al governo tripartito formato dopo le elezioni del 2012 con ND e PASOK.

7. ANTARSYA - Coalizione della Sinistra Anticapitalista per il Cambiamento Rivoluzionario, è una organizzazione formata nel 2009 dalla Nuova Corrente di Sinistra (NAR). Costituisce un insieme di gruppi opportunisti di differenti tendenze, influenzati da posizioni trotzkiste, maoiste ed eurocomuniste. Mantiene una forte pregiudiziale anti-KKE ed è propensa alla collaborazione con forze social-democratiche.

8. Plano B è un'organizzazione politica fondata nel 2013 dall'ex presidente di SYRIZA, Alekos Alavanos. Considera la partecipazione della Grecia all'Eurozona il problema principale e la causa della crisi. Sostiene che il ritiro della Grecia dall'Eurozona, con il mantenimento della partecipazione all'UE, possa contribuire al superamento della crisi.

 

============================

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare