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Programma


Prologo

Il KKE è stato fondato nel 1918, quale risultato maturo dello sviluppo del movimento operaio nel nostro paese, sotto l'influsso della Grande Rivoluzione Socialista dell'Ottobre 1917 in Russia. E' il segmento di avanguardia, cosciente e organizzato della classe operaia e ha come obiettivo strategico il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo-comunismo.

I molti anni di esperienza positiva e negativa del movimento comunista internazionale e del KKE hanno confermato che la classe operaia non può adempiere la sua missione storica senza una propria robusta organizzazione, attrezzata dal punto di vista teorico: il Partito comunista.

Il KKE è guidato dalla visione rivoluzionaria del marxismo-leninismo. Cerca di interpretare gli sviluppi in modo materialista-dialettico, monitorando sistematicamente le nuove conquiste nel campo della scienza e della tecnologia, generalizzando l'esperienza del movimento operaio e popolare sui fondamenti dell'ideologia comunista e del principio della necessità della liberazione della classe operaia dallo sfruttamento. Il KKE ha combattuto le teorie reazionarie quali la convinzione che la Grecia sia una sorta di "parente povero", l'inferiorità delle donne, il razzismo, il nazionalismo e il cosmopolitismo del capitale, l'oscurantismo e l'intolleranza. Lotta per un'educazione popolare profondamente umanista e scientificamente fondata. Con la sua ideologia e le sue lotte ha ispirato intellettuali e artisti radicali, è divenuto un difensore coerente e fermo della cultura del popolo greco.

Dal momento della sua fondazione, il KKE è stato fedele al principio dell'internazionalismo proletario. Ha difeso la costruzione del socialismo in URSS, negli altri paesi d'Europa, dell'Asia e a Cuba. Ha partecipato all'Internazionale comunista. Ha espresso la sua solidarietà con le lotte della classe operaia del mondo, con i popoli che combattevano per la loro liberazione nazionale, per il socialismo. Il KKE nei momenti critici e difficili della sua lotta, ha ricevuto la solidarietà internazionalista e il sostegno del movimento comunista operaio e popolare. Il KKE lotta per la ricomposizione del movimento comunista internazionale dopo il ripiegamento e la crisi vissuta, e tutt'ora in corso, dalla vittoria della controrivoluzione del 1989-1991.

Dalla sua creazione, il KKE si è schierato con i giovani del nostro paese. Si è sempre interessato dei loro problemi e del loro futuro. Confida sempre nelle capacità delle giovani generazioni di contribuire alla costruzione del futuro socialista.

Il suo intero corso storico ne rivendica la necessità di esistenza nella società greca. Il KKE non ha mai perso la sua continuità storica. Ha combattuto l'opportunismo e il liquidazionismo nei suoi ranghi ed è stato capace di trarre delle conclusioni dai suoi 95 anni di attività. E' stato in grado di mantenere il suo carattere rivoluzionario in condizioni difficili e non ha mai esitato a riconoscere gli errori, le deviazioni di cui ha fatto aperta autocritica davanti al popolo.

Il KKE, nella sua storia lunga 95 anni, ha dimostrato una solida adesione ai principi fondamentali del Partito comunista operaio rivoluzionario: il riconoscimento del ruolo guida della classe operaia nello sviluppo sociale e dell'ideologia marxista-leninista quale teoria per l'attività politica rivoluzionaria. Non ha mai rinunciato alla lotta di classe, alla rivoluzione socialista, alla dittatura del proletariato.

Il KKE ha resistito alle turbolenze della vittoria della controrivoluzione in Unione Sovietica e negli altri stati di edificazione socialista in Europa e in Asia. Questa resistenza non è casuale, ma è stata forgiata attraverso gli storici legami di sangue con la classe operaia e i contadini poveri dal primo momento della sua fondazione.

Dal 1918 il KKE ha dato un contenuto politico alle lotte dei lavoratori contro lo sfruttamento capitalista e ha versato un prezzo di sangue con molte morti, torture e persecuzioni. Nei primi decenni della sua esistenza, ha dovuto affrontare la repressione di stato in ogni forma del potere borghese (parlamentare, dittatoriale), persistendo nell'organizzazione della classe operaia con risultati positivi per il movimento popolare. Ha dimostrato la sua resistenza in condizioni particolarmente dure di illegalità in vari periodi. E' stato in prima linea nella lotta armata contro l'occupazione da parte delle tre potenze (Germania, Italia e Bulgaria) attraverso la resistenza di EAM-ELAS [Fronte di Liberazione Nazionale - Esercito Popolare di Liberazione Nazionale]. In due occasioni, nel dicembre 1944 e nei tre anni di lotta (1946-1949) dell'Esercito Democratico della Grecia (DSE), il movimento dei lavoratori, guidato dal KKE, e il movimento alleato dei contadini sono entrati in conflitto armato con il potere borghese sostenuto dall'intervento militare imperialista diretto inizialmente dalla Gran Bretagna e successivamente dagli Stati Uniti.

Nel suo corso di 95 anni ha combattuto l'idea della collaborazione tra sfruttati e sfruttatori, volta alla sottomissione agli sfruttatori e difeso le conquiste della classe operaia e del popolo.

Le profonde radici storiche del KKE nella classe operaia e tra il popolo e la sua ferma dedizione ai principi fondamentali del marxismo-leninismo spiegano perché nelle crisi precedenti - soprattutto quelle del 1968 e del 1991 - il Partito è riuscito a salvaguardare la sua continuità, nonostante la fuoriuscita di una parte significativa delle sue forze.

Il KKE si è rinsaldato organizzativamente, ideologicamente e programmaticamente nel corso della sua storia recente, sulla base dei cinque congressi svoltisi dopo la crisi del 1991. Un prodotto di questo corso è l'attuale programma, adottato dal 19° Congresso, che sviluppa la strategia generale del KKE per il socialismo e i compiti fondamentali della lotta di classe.

Il mondo contemporaneo e la posizione della Grecia nel sistema imperialista

I rovesci controrivoluzionari degli ultimi 30 anni non cambiano il carattere della nostra epoca. L'attuale periodo di massimo riflusso del movimento operaio internazionale è, in termini storici, temporaneo. Viviamo nell'epoca della necessità della transizione dal capitalismo al socialismo, poiché sono mature le pre-condizioni per l'organizzazione socialista della produzione e della società. Ciò scaturisce dalla maturazione del carattere sociale del lavoro e dall'acuirsi della sua contraddizione con la proprietà capitalistica. Questa contraddizione rende il modo di produzione capitalistico del tutto inconciliabile con i bisogni sociali contemporanei. La maturazione delle pre-condizioni materiali non è determinata dal rapporto di forze.

La storica battuta d'arresto nello sviluppo della lotta di classe è accompagnata da un afflusso massiccio di forza lavoro a basso costo nel mercato capitalista internazionale (da Asia, Africa, America Latina, Europa orientale, ecc.), dalla svalutazione della forza lavoro nei paesi capitalisti più avanzati (paesi OCSE), dall'emergere della miseria assoluta generalizzata della classe operaia di questi paesi, con l'intensificarsi dell'offensiva del capitale a livello internazionale.

La tendenza verso importanti cambiamenti nei rapporti di forza tra gli stati capitalistici è diventata più evidente con la profonda crisi di sovra-accumulazione di capitale del periodo 2008-2009, che in diverse economie capitalistiche, in realtà, non è stata superata. Questo processo avviene sotto l'impatto della legge di sviluppo capitalistico ineguale. Questa tendenza riguarda anche i livelli superiori della piramide imperialista.

Gli Stati Uniti rimangono la prima potenza economica, ma con una significativa riduzione della loro quota del Prodotto Mondiale Lordo. Fino al 2008, la zona euro nel suo complesso manteneva la seconda posizione nel mercato capitalista internazionale, posto che ha perso dopo la crisi. La Cina è già diventata la seconda potenza economica, l'alleanza dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) si è rafforzata tra le unioni capitalistiche internazionali, quali il Fondo monetario internazionale e il G20. Il cambiamento nei rapporti di forza tra gli stati capitalisti comporta mutamenti nelle loro alleanze, poiché vanno acuendosi le contraddizioni interimperialiste per il controllo e la ripartizione dei territori e dei mercati, delle zone di influenza economica, soprattutto dell'energia e delle risorse naturali, delle vie di trasporto delle merci.

Le contraddizioni interimperialiste, che in passato hanno portato a decine di guerre locali, regionali e a due guerre mondiali, continuano a determinare aspri scontri economici, politici e militari, indipendentemente dalla composizione o ricomposizione, dai cambiamenti nella struttura e nel quadro degli obiettivi delle unioni imperialiste internazionali, della cosiddetta nuova "architettura". In ogni caso, "la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi", soprattutto nelle condizioni di una profonda crisi di sovra-accumulazione e importanti cambiamenti nei rapporti di forza nel sistema imperialista internazionale, in cui la ridistribuzione dei mercati raramente si verifica senza spargimento di sangue.

Lo scoppio periodico delle crisi di sovra-accumulazione mette alla prova la coesione della zona euro, in quanto unione monetaria di economie dei paesi membri con profonda disomogeneità nello sviluppo e nella struttura della produzione industriale, nella produttività e nella posizione all'interno dell'UE e nel mercato internazionale.

La tendenza al rafforzamento dell'interdipendenza delle economie degli stati nel sistema imperialista internazionale non porta a un declino del ruolo dello stato borghese, come pretendono molte varianti teoriche della "globalizzazione".

In ogni caso, il futuro dell'UE e della zona euro è determinato non solo dai piani imperialisti, perché le contraddizioni hanno le loro dinamiche. Qualunque sia la scelta operata dalla gestione borghese, entrerà in conflitto con gli interessi della classe operaia e del popolo in tutti gli stati membri della zona euro.

La crisi ha evidenziato ancor più intensamente i limiti storici del sistema capitalista. Le contraddizioni si intensificano, così come le difficoltà nella gestione politica borghese della crisi e gli ostacoli per entrare in un nuovo ciclo espansivo di riproduzione del capitale sociale in generale.

Il capitalismo in Grecia è nella fase imperialista del suo sviluppo, in una posizione intermedia nel sistema imperialista internazionale, con forti dipendenze da USA e UE.

L'adesione della Grecia alla CEE, all'inizio degli anni Ottanta, ha accelerato il suo adattamento al mercato occidentale-europeo, processo che è continuato con l'adesione all'Unione europea nel 1991 e alla zona euro nel 2001. Lo stato capitalista greco si è integrato più organicamente nel sistema imperialista internazionale attraverso la partecipazione alla ristrutturazione della UE e della NATO e alle altre alleanze tra stati imperialisti.

La classe borghese greca ha inizialmente beneficiato del rovesciamento controrivoluzionario nei paesi balcanici confinanti e dell'adesione all'UE, ha compiuto una significativa accumulazione ed esportazione di capitali sotto forma di investimenti diretti che hanno contribuito al rafforzamento delle imprese e dei gruppi monopolistici greci.

Le esportazioni di capitali si sono dirette anche verso la Turchia, l'Egitto, l'Ucraina e la Cina, così come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e altrove. La Grecia ha partecipato attivamente a tutti gli interventi e le guerre imperialiste, contro la Jugoslavia, l'Iraq, l'Afghanistan, la Libia, ecc.

Nel decennio precedente lo scoppio della crisi in corso, l'economia greca ha mantenuto un tasso significativamente più alto di crescita del PIL rispetto al corrispondente livello dell'UE e della zona euro, senza modificare sostanzialmente la sua posizione all'interno di esse. Tuttavia, ha rafforzato la sua posizione nei Balcani.

Dopo lo scoppio della crisi, la posizione dell'economia capitalista greca si è deteriorata nel quadro della zona euro, dell'UE e nella piramide imperialista internazionale in generale, fatto che non nega come l'adesione della Grecia alla CEE-UE sia servita alle sezioni più dinamiche del capitale monopolistico nazionale e abbia contribuito al rafforzamento del suo potere politico.

La partecipazione della Grecia alla NATO, la dipendenza economico-politica e politico-militare verso l'Unione europea e gli Stati Uniti limitano lo spazio di manovra della borghesia greca, giacché tutti i rapporti di alleanza del capitale sono regolati dall'antagonismo, dalle disuguaglianze e di conseguenza dalla posizione di privilegio del più forte, formando relazioni di interdipendenza ineguale.

Le contraddizioni interborghesi fino a questo punto non negano la scelta strategica di aderire alla NATO e all'UE, anche se la partecipazione alla zona euro si sta sviluppando in modo contraddittorio, mentre allo stesso tempo cresce la tendenza a rafforzare relazioni con altri centri (Russia, Cina, USA).

Crescono in tutta la regione, dai Balcani al Medio Oriente, i rischi di una guerra imperialista generalizzata e il coinvolgimento della Grecia in essa.

La lotta per la difesa dei confini e dei diritti sovrani della Grecia, dal punto di vista della classe operaia e degli strati popolari, è parte integrante della lotta per il rovesciamento del potere del capitale. Non ha alcuna relazione con la difesa dei piani di uno o dell'altro polo imperialista e la redditività di uno o dell'altro gruppo monopolista.

Le basi materiali della necessità del socialismo in Grecia

Il popolo greco si libererà delle catene dello sfruttamento capitalista e delle unioni imperialiste quando la classe operaia ed i suoi alleati compiranno la rivoluzione socialista e passeranno all'edificazione del socialismo-comunismo.

L'obiettivo strategico del KKE è la conquista del potere operaio rivoluzionario, ovvero la dittatura del proletariato, per la costruzione del socialismo come fase immatura della società comunista. Il cambiamento rivoluzionario in Grecia sarà socialista.

Le forze motrici della rivoluzione socialista saranno la classe operaia quale forza trainante, i semi-proletari, gli strati popolari oppressi dei lavoratori autonomi urbani e dei contadini poveri, i quali proprio perché afflitti negativamente dai monopoli hanno un interesse oggettivo alla loro abolizione, all'abolizione della proprietà capitalistica, al rovesciamento del suo potere e all'affermarsi di nuovi rapporti di produzione.

Nel corso degli ultimi 20 anni, le pre-condizioni già mature per il socialismo in Grecia si sono ulteriormente sviluppate. I rapporti capitalistici sono espansi e rafforzati, in agricoltura, istruzione, sanità, cultura-sport e mass media. C'è una maggiore concentrazione di lavoro salariato e di capitale nella manifattura, nel commercio, nelle costruzioni, nel turismo. Le imprese a capitale privato si sono sviluppate con l'abolizione del monopolio statale nei settori delle telecomunicazioni e nei comparti monopolizzati dell'energia e dei trasporti.

Il lavoro salariato è aumentato in maniera significativa nell'incidenza sull'occupazione nel suo complesso, mentre il numero dei lavoratori autonomi è rimasto stabile, poiché la riduzione di una parte dei lavoratori autonomi è stata accompagnata dall'aumento nel settore dei servizi.

La grande contrazione della produzione industriale e delle costruzioni, a causa della crisi prolungata, ha portato al rapido aumento della disoccupazione e dell'indigenza assoluta, della povertà estrema e ha creato il problema dei senzatetto. I tassi di disoccupazione giovanile e di lunga durata sono saliti a livelli esplosivi.

Naturalmente la crisi non si è manifestata in modo uniforme in tutti i settori industriali. Ci sono settori e imprese che hanno mantenuto o aumentato i loro profitti, altre hanno subito modeste contrazioni, altre ancora hanno aumentato la produzione rispetto ai livelli pre-crisi.

Il divario tra i bisogni contemporanei delle persone e della classe operaia e il loro soddisfacimento è nettamente aumentato. Il parassitismo e la decadenza del capitalismo monopolistico si sono manifestati in tutti i settori della produzione, della vendita al dettaglio, nella circolazione del capitale monetario, in tutte le strutture organizzative della società capitalistica, in tutte le istituzioni del sistema. Hanno assunto la forma della speculazione finanziaria, della frode, dell'appropriazione indebita, della corruzione, dei disastri dovuti all'inquinamento nella catena di produzione alimentare, nell'acqua, nell'atmosfera, nelle foreste e sulle coste. L'affarismo più parassitario si è ampliato, con il traffico di droga, la prostituzione organizzata delle donne e dei bambini, ecc. I legami tra i circoli che corrompono illegalmente parlamentari, ministri e organi del potere sono diventati evidenti, così come le connessioni tra le reti della criminalità organizzata e le autorità di perseguimento penale.

Allo stesso tempo, i cambiamenti di struttura, contenuti e di portata dei settori dello stato borghese che servono le esigenze strategiche per la riproduzione del capitale creano difficoltà alla politica delle alleanze sociali della classe dirigente, nonché l'acuirsi della contraddizione fondamentale tra capitale e lavoro salariato.

L'accelerazione delle ristrutturazioni riduce lo strato di aristocrazia operaia, di impiego pubblico e ostacola gli sforzi della politica borghese di manipolare il movimento operaio e di assimilare grandi sezioni di lavoro salariato, come aveva fatto in precedenza.

La contraddizione tra il carattere sociale del lavoro e l'appropriazione capitalista privata della maggior parte dei suoi prodotti, a causa della proprietà capitalistica dei mezzi concentrati di produzione, si evidenzia in modo eclatante in ogni aspetto della vita economica e sociale. La necessità della proprietà sociale, della pianificazione centrale con il potere della classe operaia sta emergendo come urgenza. Il socialismo è più necessario e quanto mai attuale dal punto di vista delle condizioni materiali.

In Grecia esistono le condizioni materiali per l'edificazione socialista. Questo fatto scaturisce dalla fase storica del capitalismo, dal livello di sviluppo del capitalismo greco, dall'intensità della sua contraddizione fondante e delle contraddizioni a corollario. La costruzione socialista può salvaguardare il soddisfacimento dei bisogni delle persone che sono in continua espansione.

La Grecia oggi dispone di un potenziale importante e inutilizzato di forza produttiva che può essere liberato solo attraverso la socializzazione dei mezzi di produzione da parte del potere della classe operaia, con la pianificazione scientifica e centrale della produzione. Il paese possiede una forza lavoro numerosa e competente, con un alto livello di specializzazione tecnologica e scientifica. Possiede importanti fonti nazionali di energia, notevoli risorse minerarie, industriali, artigianali e di una produzione agricola in grado di soddisfare gran parte dei bisogni popolari: cibo, energia, trasporti, edilizia per opere infrastrutturali pubbliche e popolari. La produzione agricola è in grado di sostenere l'industria nei suoi diversi settori.

I compiti del KKE per la rivoluzione socialista

Il KKE opera per preparare il fattore soggettivo in prospettiva della rivoluzione socialista, sapendo tuttavia che il periodo favorevole al suo manifestarsi è determinato dalle pre-condizioni oggettive, ossia dalla situazione rivoluzionaria.

L'attività del KKE in una situazione non rivoluzionaria contribuisce in modo decisivo alla preparazione del fattore soggettivo (partito, classe operaia, alleanze) in vista della concretizzazione delle condizioni rivoluzionarie, per la realizzazione dei seguenti compiti strategici:

- La mobilitazione della maggioranza della classe operaia attorno al KKE, determinata alla rivoluzione;

- L'alleanza della classe operaia con gli strati popolari oppressi sotto il capitalismo, per coinvolgerne alcuni più o meno attivamente nella lotta rivoluzionaria e per rendere neutrali gli altri;

- Il sostegno al popolo impegnato nella rivoluzione da parte delle più ampie forze possibili provenienti dall'esercito.

- La garanzia della schiacciante superiorità delle forze rivoluzionarie radunate attorno al KKE contro la borghesia reazionaria borghese e il tentennante strato piccolo borghese al momento decisivo e nelle aree cruciali. Questo è un importante problema politico e, allo stesso tempo, organizzativo.

Questi compiti si portano a termine solo in condizioni di situazione rivoluzionaria; la loro attuazione si svilupperà contemporaneamente e interagirà con il compito principale e decisivo di radunare la maggioranza della classe operaia nel Partito.

Più specificamente sulla situazione rivoluzionaria

La situazione rivoluzionaria è un fattore che si genera su basi oggettive.

Riassume l'indebolimento del potere borghese ("gli strati superiori non possono più") e da un aumento improvviso nel clima e nell'attività militante delle masse popolari ("quelli inferiori"), che non vogliono più vivere come hanno sempre fatto, soggiogati al potere sfruttatore, indotti dal grave e improvviso deterioramento del loro standard di vita, in condizioni che il potere borghese non può gestire.

In queste condizioni, il ruolo della preparazione organizzativa e politica dell'avanguardia del movimento operaio, il Partito comunista, è decisivo per la ricomposizione e l'orientamento rivoluzionario della maggior parte della classe operaia, soprattutto del proletariato industriale e per la conquista dei segmenti principali degli strati popolari.

Non è possibile prevedere i fattori che porteranno alla situazione rivoluzionaria. L'aggravarsi della crisi economica, l'acuirsi delle contraddizioni interimperialiste, che possono anche trasformarsi in conflitti militari, possono creare tali condizioni in Grecia.

Nel caso di coinvolgimento della Grecia in una guerra imperialista, sia difensiva che aggressiva, il Partito deve dirigere l'organizzazione indipendente nella lotta degli operai e delle persone in tutte le sue forme, in modo da portare alla disfatta completa della classe borghese, sia quella interna che di occupazione straniera, e collegarla in pratica con la conquista del potere. Un fronte degli operai e popolare, utilizzando tutte le forme di lotta, deve essere costituito sulla base dell'iniziativa e della guida del Partito. Lo slogan di questo fronte potrà essere: il popolo porterà alla liberazione dal sistema capitalista. Finché prevarrà il capitalismo ci sarà la guerra o la "pace" con la pistola puntata alla testa del popolo.

Durante il processo rivoluzionario, la classe operaia con i suoi alleati getta i semi per generare gli organi di potere della classe operaia.

Il potenziale per la maturazione della situazione rivoluzionaria, per la realizzazione e la vittoria della rivoluzione socialista, inizialmente in un paese o in un gruppo di paesi, discende dal funzionamento della legge di sviluppo economico e politico diseguale del capitalismo. Le pre-condizioni per la rivoluzione socialista non maturano contemporaneamente a livello globale. La catena imperialista si romperà nel suo anello più debole.

Le crisi economiche e le guerre imperialiste sono minacce comuni per la classe operaia e gli strati popolari di ogni società capitalistica. Per il movimento rivoluzionario di un paese è un potenziale obiettivo trovare supporto all'attività nel movimento rivoluzionario di un altro paese, specialmente in quelli limitrofi, nella regione. Allo stesso tempo, il corso della lotta di classe in ciascun paese avrà un'influenza nel quadro internazionale e un impatto più generale a livello regionale e internazionale. Ne deriva la necessità di un'azione congiunta e coordinata contro ogni alleanza imperialista che intenda reprimere la rivoluzione in un solo paese o la costituzione del potenziale di lotta per le pre-condizioni idonee alla vittoria del socialismo in un gruppo di paesi.

Più in particolare sul fronte rivoluzionario operaio e popolare

L'aggregazione della maggioranza della classe operaia attorno al KKE e l'attrazione nella sua orbita delle principali sezioni degli strati popolari attraversa varie fasi. Il primo modulo nella formazione di un fronte operaio e popolare che operi in condizioni rivoluzionarie è costituito dal movimento operaio, dai movimenti urbani dei lavoratori autonomi e quelli dei contadini e la forma che assumono le loro alleanze (Alleanza Popolare) su obiettivi antimonopolisti e anticapitalisti, con l'attività di avanguardia delle forze del KKE in condizioni non-rivoluzionarie. La classe operaia e le masse popolari, attraverso l'esperienza della partecipazione all'organizzazione di lotta alla strategia del capitale, si convincono della necessità che la loro organizzazione e il piano del contendere assume il carattere di un confronto completo e multiforme con il dominio economico e politico del capitale.

Nelle condizioni della situazione rivoluzionaria, il fronte rivoluzionario operaio e popolare, avvalendosi di tutte le forme della sua attività, può diventare il centro della rivolta popolare contro il potere capitalista. Deve prevalere nelle regioni chiave, in particolare negli insediamenti industriali-commerciali e di trasporto, delle comunicazioni e dell'energia, per ottenere la piena smobilitazione dei meccanismi del potere borghese e il loro azzeramento, il rovesciamento della dittatura della borghesia, in modo che le istituzioni rivoluzionarie create dal popolo possano emergere, prevalere e intraprendere la nuova organizzazione della società e l'istituzione del potere rivoluzionario della classe operaia.

Sul processo rivoluzionario si avvertirà l'impatto costante delle posizioni opportuniste e riformiste e di conseguenza la necessità di contrastarle e isolarle all'interno del fronte operaio e popolare.

In condizioni di situazione rivoluzionaria, il fronte operaio e popolare si esprimerà anche attraverso comitati di tutela degli scioperi e di altre forme di rivolta. Acquisirà la capacità e i mezzi per proteggere la rivoluzione in tutte le sue fasi, per imporre il controllo dei lavoratori nelle fabbriche, nelle banche, sulla produzione agricola insieme ai contadini poveri, per sfamare il popolo, per far fronte ai molteplici meccanismi della reazione.

Il fronte operaio e popolare acquisirà la capacità di opporre la sua violenza contro la violenza del capitale, saprà paralizzare il nemico di classe, neutralizzare i suoi piani controrivoluzionari e sottrargli il sostegno attivo dei ceti operai e popolari. Riuscirà a dar voce alle frange più povere dei contadini, ai segmenti popolari dei lavoratori autonomi urbani, ai semi-proletari, ai disoccupati e agli immigrati e integrarli nella stessa direzione di lotta.

Le rivoluzioni socialiste del 21° secolo, rispetto alle rivoluzioni borghesi del secolo 18° e 19° e anche alle rivoluzioni socialiste del 20° secolo, si troveranno a fronteggiare una macchina repressiva molto più organizzata, mezzi d'informazione e di distruzione di massa più tecnologicamente sviluppati. I meccanismi della violenza di stato capitalista con cui avranno a che fare le rivoluzioni del 21° secolo, sono integrate in strutture interstatali, come la NATO, l'esercito europeo, l'Europol, la Gendarmeria europea, ecc.

Nonostante lo sviluppo tecnologico, l'essere umano non cessa di essere il fattore decisivo per usare e trattare questi meccanismi. Su questa base, l'operato dei lavoratori e del popolo ha il potenziale per annullare questi mezzi e utilizzare le nuove tecnologie a favore del movimento rivoluzionario.

La conquista del potere della classe operaia in un paese contribuisce allo sviluppo del movimento operaio rivoluzionario internazionale, all'aggregazione della classe operaia, delle forze popolari di qualunque appartenenza etnica, linguistica, culturale e religiosa, e al coordinamento della lotta di classe a livello regionale e internazionale, per la formazione di alleanze rivoluzionarie e anche per la difesa di ogni rivoluzione socialista contro l'attività controrivoluzionaria capitalista internazionale.

Il ruolo guida del Partito nella rivoluzione

Il KKE emergerà per la sua prassi come guida del processo rivoluzionario finché salvaguarderà la linea rivoluzionaria, le sue capacità e avrà organizzazioni nelle grandi unità produttive, nei settori e nei servizi che svolgono un ruolo decisivo nel rovesciamento del potere borghese.

L'autonomia organizzativa, ideologica e politica del KKE deve restare valida in tutte le condizioni e in ogni caso, a prescindere dalle forme di organizzazione di massa della classe operaia impegnata nella rivoluzione e dalla sua alleanza con i contadini poveri e gli altri lavoratori autonomi che partecipano alla rivolta.

L'esistenza di forti organizzazioni del Partito e della sua gioventù (KNE), garantirà la formazione di militanti capaci di diffondere le posizioni ideologiche e politiche del Partito, soprattutto nei grandi luoghi di lavoro e nei luoghi di formazione professionale, come pure nelle organizzazioni di massa; consentirà di ispirare fiducia, fornirà un esempio di avanguardia, di attività altruistica e abnegazione; metterà a frutto lo spirito di iniziativa delle forze che prendono parte alle attività, nella lotta contro il riformismo-opportunismo e il nazionalsocialismo (nazismo).

Il Partito si batte per l'unità della classe operaia in Grecia indipendentemente dalla razza, dalla lingua, dal patrimonio culturale e religioso.

La guida efficace del conflitto contro i meccanismi del potere borghese a ogni livello richiede prontezza, equipaggiamento materiale e ideologico, il confronto continuo con l'opportunismo.

Il ruolo di guida del Partito nell'aggregazione delle forze rivoluzionarie non sarà un "atto unico" o un processo che si svolgerà senza intoppi. Avrà fasi di alti e bassi; rifletterà lo sviluppo della coscienza della maggioranza della classe operaia, l'affrancamento dei semi-proletari, dei contadini poveri e degli altri lavoratori autonomi dall'influenza della classe borghese e piccolo-borghese e dagli opportunisti. È impossibile prevedere tutte le fasi di questo processo e tutti i fattori che accelereranno o rallenteranno gli sviluppi, la condizione precisa di ogni classe e gruppo sociale, i rapporti di forza all'interno della classe operaia e degli strati popolari. La direzione di questo processo, la capacità del KKE di guidare le forze rivoluzionarie e accelerare gli sviluppi si misurano con la sua capacità di valutare gli eventi in maniera tempestiva e obiettiva e di intervenire di conseguenza.

Il ruolo guida del Partito si espliciterà nella pratica e non solo nei proclami, dopo il rovesciamento del potere del capitale come primo atto del passaggio dal processo rivoluzionario in una nuova fase della lotta di classe. Questa è legata alla soppressione dei rapporti capitalistici e alla creazione di nuovi rapporti socialisti, nonché a fronteggiare la riorganizzazione interna ed estera della violenza capitalista.

Il Partito opererà perché il potere rivoluzionario della classe operaia sia sostenuto dai movimenti rivoluzionari e popolari dei vicini e degli altri paesi contro gli Stati capitalisti che tenteranno di rovesciarlo. Il Partito proverà a formare un centro rivoluzionario almeno tra i paesi limitrofi, se tale condizione esiste.

Il Partito, è fermamente impegnato nell'internazionalismo proletario, esprime nella pratica il suo sostegno ai movimenti rivoluzionari degli altri paesi.

Adempie al suo dovere rivoluzionario senza che le difficoltà create nella lotta di classe dai rapporti di forza internazionali, senza considerare tali rapporti come stabili e immodificabili.

Il socialismo, come prima e più bassa fase del comunismo

Il socialismo come prima fase della formazione economico-sociale comunista, non è una formazione indipendente: è il comunismo immaturo. La legge fondamentale del modo di produzione comunista è valida: "Produzione pianificata per il più ampio soddisfacimento dei bisogni sociali".

Il potenziale di sviluppo del paese è posto al servizio del popolo e dei suoi bisogni attraverso la pianificazione centrale. Questo è valido per tutto quanto viene creato dall'attività umana nel campo della scienza, della tecnologia e della cultura che assicuri un tenore di vita e uno sviluppo intellettuale più elevato. La disoccupazione e la precarietà del lavoro verranno sradicate, il tempo libero sarà aumentato in modo che i lavoratori, tra le altre cose, siano in grado di partecipare e esercitare attivamente il controllo operaio, al fine di salvaguardare il carattere del potere della classe operaia.

L'edificazione del socialismo è un processo unitario, che inizia con la conquista del potere da parte della classe operaia. All'inizio viene data forma al nuovo modo di produzione, che prevale in pratica attraverso la completa abolizione dei rapporti capitalistici, del rapporto tra capitale e lavoro salariato.

- I mezzi di produzione saranno socializzati: nell'industria, nella fornitura di energia e acqua, nelle telecomunicazioni, nelle costruzioni, nelle riparazioni, nel trasporto pubblico, nel commercio all'ingrosso e al dettaglio, nell'import-export, nel turismo e nella ristorazione.

- La terra e le coltivazioni agricole capitaliste saranno socializzate.

- La proprietà privata e l'attività economica in materia di istruzione, salute-benessere, cultura, sport e mass media saranno abolite. Tali attività saranno organizzate esclusivamente come servizi sociali.

- La maggior parte della produzione industriale e agricola saranno svolte sotto rapporti di proprietà collettiva, con la pianificazione centrale e il controllo operaio su tutto il processo di gestione e amministrazione.

- La forza lavoro cesserà di essere una merce. L'uso di lavoro altrui, vale a dire di lavoro salariato, per coloro che ancora possiedono mezzi isolati di produzione in settori che non sono stati obbligatoriamente socializzati sarà abolito, per esempio nell'artigianato, nella produzione agricola, nel turismo e nella ristorazione e in alcuni servizi ausiliari.

- La forza lavoro, i mezzi di produzione, le materie prime e gli altri materiali industriali e risorse, saranno utilizzate per l'organizzazione della produzione, dei servizi sociali e amministrativi tramite la pianificazione centrale.

Saranno create unità produttive statali per la produzione e trasformazione di prodotti agricoli, materie prime e prodotti di consumo. La realtà greca non richiede la redistribuzione delle terre. Coloro che non possiedono terreni lavoreranno nelle unità agricole e zootecniche socialiste. La misura della socializzazione della terra ne esclude la sua possibile concentrazione, la variazione della destinazione d'uso e la sua mercificazione da parte di produttori indipendenti o di cooperative.

Saranno promosse cooperative di produzione agricola, che avranno il diritto di utilizzare il terreno socializzato come mezzo di produzione. L'integrazione di piccoli agricoltori in cooperative di produzione sarà effettuata su base volontaria. Gli incentivi alla partecipazione alle cooperative sono: la riduzione dei costi di produzione grazie alla coltivazione e alla raccolta collettiva dei prodotti agricoli; la tutela della produzione agricola da alcuni fenomeni naturali attraverso le infrastrutture e il sostegno scientifico e tecnico di stato; l'ammasso, l'immagazzinamento e la conservazione dei prodotti agricoli e il loro trasporto attraverso meccanismi dello stato centrale; la distribuzione uniforme del tempo di lavoro su base annua attraverso l'estensione della meccanizzazione e del coordinamento centrale per fronteggiare i rischi meteorologici imprevisti. La riforma della campagna con caratteristiche urbane in termini di istruzione, sanità con ospedali attrezzati nei più vicini centri urbani, infrastrutture culturali, trasporti ecc.

Nella misura in cui il lavoro viene socializzato attraverso cooperative di produzione e l'uso di mezzi meccanizzati di produzione e di infrastrutture collettive, verranno creati i presupposti per l'integrazione diretta nella proprietà sociale e la piena integrazione nella pianificazione centrale. In questo senso la contraddizione tra la città e la campagna, tra produzione agricola e industriale, sarà eliminato. Coloro che avranno già iniziato a lavorare nelle cooperative beneficeranno del miglioramento delle condizioni di vita e lavoro.

La divisione del lavoro nei mezzi sociali di produzione si basa sulla pianificazione centrale che organizza la produzione e i servizi sociali e determina le sue proporzioni, distribuisce i prodotti, ossia i valori d'uso, con l'obiettivo di soddisfare i bisogni sociali diffusi. Si tratta di una divisione centralizzata e pianificata del lavoro sociale. Il lavoro individuale viene integrato direttamente nel lavoro sociale complessivo, come parte di esso, senza il tramite dei mercati.

La pianificazione centrale definisce con coerenza le proporzioni oggettive della produzione e della distribuzione, al fine di sviluppare pienamente le forze produttive. Sono i rapporti comunisti di produzione e di distribuzione che legano gli operai ai mezzi di produzione e alle organizzazioni socialiste. Tali rapporti comprendono la scelta pianificata e consapevole di incentivi e obiettivi nella produzione e mirano alla soddisfazione estesa dei bisogni della società.

Si dà la priorità alla produzione di mezzi di produzione che determinano lo sviluppo della capacità produttiva e la dotazione tecnologica come insieme di servizi sociali. In definitiva, da ciò dipende la capacità della riproduzione allargata e l'aumento della prosperità sociale.

Ogni piano specifico deve esprimere progressivamente le leggi scientifiche della pianificazione centrale e in questo modo avvicinarsi alle proporzioni oggettive di accumulazione socialista allargata e prosperità sociale.

La pianificazione centrale mira, nel medio e lungo termine, a sviluppare in modo generalizzato la capacità di eseguire lavoro specializzato, così come interscambi nella divisione tecnica del lavoro, per realizzare lo sviluppo generalizzato della produttività del lavoro e la riduzione del tempo di lavoro, nella prospettiva di eliminare le differenze tra lavoro esecutivo e di controllo, tra lavoro manuale e intellettuale.

La produzione agricola cooperativa è subordinata in qualche misura alla pianificazione centrale, che determina la parte della produzione e fissa i prezzi statali in cui si concentra il prodotto da parte dello stato, così come i prezzi a cui il prodotto è venduto sui mercati popolari organizzati dallo stato.

La pianificazione centrale sarà organizzata per settori, attraverso un'autorità statale unificata, con sedi regionali e di comparto. La pianificazione sarà basata su un insieme di obiettivi e criteri, quali:

- Nel settore energetico. Sviluppo delle infrastrutture per la riduzione del livello di dipendenza energetica della Grecia, salvaguardando standard adeguati ed economici di consumo popolare, la sicurezza dei lavoratori del settore e delle aree residenziali, il risparmio di energia e un alto livello di efficienza energetica. Sarà garantita attenzione alla tutela della salute pubblica e dell'ambiente. Le politiche energetiche si fonderanno quindi sui seguenti pilastri: utilizzo di tutte le fonti energetiche interne (es. lignite, energia idroelettrica, energia eolica, energia solare, petrolio, gas naturale, ecc.), ricerca sistematica e scoperta di nuove fonti, perseguimento di una cooperazione interstatale reciprocamente vantaggiosa.

- Nei trasporti. Sarà data priorità al trasporto di massa piuttosto che al trasporto privato: ferrovie sulla terraferma e traghetti per le regioni costiere e le isole. Il settore socializzato della costruzione navale sarà utilizzato per la costruzione, trasformazione, riparazione e manutenzione di navi moderne e sicure e del materiale ferroviario.

La pianificazione di tutti i trasporti, stradali, aerei e in tutte le forme, poggerà sul criterio del loro funzionamento interdipendente e complementare, con lo scopo di garantire trasporti economici e veloci di persone e merci, il risparmio di energia, un intervento umano e equilibrato nell'ambiente, l'eliminazione della disparità di sviluppo regionale, il pieno controllo della difesa e della sicurezza dello stato socialista. Ciò richiederà anche la pianificazione delle relative infrastrutture: porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, strade e di un'industria per la produzione di mezzi di trasporto.

- Nel settore manifatturiero e industria mineraria. Sarà data priorità alla produzione dei mezzi di produzione (fabbricazione di macchinari), combinando l'industria mineraria allo sviluppo dei rispettivi settori di produzione con il sostegno della ricerca scientifica.

La Grecia ha importanti riserve di risorse minerarie come bauxite, metalli pregiati (oro, nichel, rame), risorse minerarie per le costruzioni (perlite, magnesite, marmo, ecc.)

Verrà abbinata l'attività estrattiva delle risorse minerali con la loro trasformazione industriale (produzione di alluminio e di componenti di alluminio), con lo sviluppo dell'industria siderurgica e petrolchimica, la produzione di macchine e mezzi di trasporto finalizzati alla riduzione della dipendenza dal commercio estero, l'industria manifatturiera conseguente (es. industria chimica).

Un'unica organizzazione statale di produzione salvaguarda la produzione di alimenti, abbigliamento, cuoio, tessile e altri prodotti di consumo per le esigenze di base della popolazione. Verrà individuato un rapporto proporzionale tra la produzione agricola (compresi l'allevamento e la pesca) e i settori industriali, al fine di fornire una parte delle materie prime necessarie.

La produzione agricola sarà sostenuta, di conseguenza, dalla produzione industriale nazionale di fertilizzanti, antiparassitari, mangimi, sementi, macchine agricole, infrastrutture di irrigazione, ecc.

Attraverso l'industria statale per la produzione di medicinali, forniture mediche e ingegneria biomedica, verrà ricercato il più alto livello di autosufficienza per la fornitura gratuita di medicine e altro materiale farmaceutico in base ai bisogni della popolazione.

- Nel settore delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione. Lo sviluppo tecnologico sarà messo al servizio della produzione, della pianificazione scientifica centrale, del controllo operaio dell'industria, dell'amministrazione, così come nei servizi sociali (tele-medicina, educazione a distanza, ecc.). Verrà assegnata priorità alla costruzione e al potenziamento di progetti di infrastrutture per lo sviluppo di sistemi di automazione nella produzione industriale nazionale, informatica e telecomunicazioni. Saranno assicurate comunicazioni, informazioni e intrattenimento economiche, veloci, sicure e ad accesso universale.

- Nella pianificazione territoriale e nell'edilizia. La pianificazione territoriale poggerà sui risultati delle ricerche per la definizione dei nuovi bisogni, sull'elaborazione di normative e standard nonché sulla base di un piano nazionale per la gestione dei rifiuti e la gestione e tutela delle risorse idriche secondo il criterio della prosperità delle persone e la costruzione di città a misura d'uomo.

Lo sviluppo dell'edilizia dovrà rispondere alle esigenze abitative, alle opere infrastrutturali pubbliche, al sostegno della produzione agricola, dell'industria e dei servizi sociali. La produzione industriale sarà capace di soddisfare la richiesta di cemento e altri materiali da costruzione del settore edile. Per quanto riguarda l'edilizia abitativa saranno garantiti alloggi popolari sulla base di standard moderni e il rimodellamento delle città con infrastrutture per il trasporto rapido e sicuro, la tutela contro inondazioni, incendi, terremoti, aree verdi sufficienti combinate con zone per lo sport, la cultura e il divertimento.

La ricerca scientifica sarà organizzata, sotto la responsabilità e per lo sviluppo della pianificazione centrale, attraverso organizzazioni statali, università, istituti, ecc, per soddisfare i bisogni della popolazione e gestire la produzione sociale e i servizi sociali, con l'obiettivo di raggiungere la prosperità sociale.

Saranno istituite infrastrutture sociali statali per fornire servizi sociali di alta qualità al fine di soddisfare quelle esigenze che oggi vengono affrontate individualmente o dai nuclei familiari, ad esempio la ristorazione nei luoghi di lavoro, nelle scuole, per il tempo libero. Verranno altresì create istituzioni e strutture assistenziali di alto livello per la tutela, la cura e per garantire la dignità personale delle persone non autosufficienti a causa dell'età (bambini, anziani) o per malattia (persone con bisogni speciali).

A tutti i bambini in età prescolare sarà fornita l'istruzione prescolastica gratuita e pubblica e successivamente un'istruzione generale di 12 anni, esclusivamente pubblica e gratuita, nell'ambito di un unico sistema educativo con strutture, programmi, amministrazione, funzionamento, attrezzature tecniche e personale qualificato unificato. I sistemi di valutazione mireranno al consolidamento delle conoscenze, allo sviluppo del metodo di pensiero materialista-dialettico, all'autodisciplina e alla condivisione. Dopo l'istruzione generale obbligatoria, sarà garantita la formazione professionale. Attraverso un sistema unificato di istruzione superiore esclusivamente pubblico e gratuito, sarà formato personale scientifico, in grado di insegnare nelle università e di fornire alla società il personale specializzato nei settori della ricerca, della produzione socializzata e dei servizi statali.

La Pianificazione Centrale creerà tutte le condizioni per lo sviluppo della creatività culturale socialista, per la sua riproduzione e diffusione di massa puntando all'accesso universale all'arte e all'educazione estetica, alla conservazione creativa e allo sviluppo del patrimonio culturale. L'arte contribuirà alla formazione della coscienza comunista e alla presa di posizione conseguente, per lo sviluppo della nuova società.

Sarà istituito un sistema sanitario e di assistenza esclusivamente pubblico e gratuito. Particolare attenzione sarà data ai servizi di prevenzione, necessari per il benessere fisico e psicologico, per lo sviluppo intellettuale e culturale di ogni individuo, per garantire le condizioni ambientali e sociali che influenzano la salute pubblica, l'attività sociale e la capacità di lavorare. Fino al completo sradicamento della dipendenza da sostanze ci saranno servizi sociali specializzati per la prevenzione, la terapia e l'integrazione sociale.

Il ruolo e la funzione della Banca centrale cambieranno. La regolazione della funzione del denaro come mezzo di circolazione delle merci sarà limitato allo scambio tra produzione socialista e produzione delle cooperative agricole, in generale per quei beni di consumo che non sono prodotti dalle unità di produzione socialista, fino all'eliminazione definitiva di ogni forma di proprietà privata sui mezzi di produzione e all'esistenza della produzione di merci. In tal senso, la funzione di credito di alcuni istituti specializzati statali per le cooperative di produzione agricola e di alcuni produttori privati sarà controllata dalla Banca centrale.

Lo sviluppo della Pianificazione Centrale e l'estensione della proprietà sociale in tutti i settori renderanno progressivamente superfluo il denaro, sia in termini di contenuto che di forma, come un buono che rappresenti il contributo individuale al lavoro sociale e mezzo per la distribuzione del prodotto sociale ripartito in base al lavoro.

La Banca centrale avrà un ruolo nell'esercizio della contabilità sociale generale e sarà collegata agli organi e agli obiettivi della Pianificazione Centrale. La Banca centrale controllerà le transazioni internazionali (interstatali, commerciali, turismo) finché esisteranno stati capitalisti sulla terra, le operazioni effettuate esclusivamente da autorità statali. Regolerà anche le riserve d'oro o le riserve di altre materie prime, che operano come moneta mondiale o qualsiasi altra riserva generale.

La costruzione del socialismo è incompatibile con la partecipazione del paese in unioni imperialiste, come UE, NATO, FMI, OCSE; altrettanto incompatibile la presenza di basi militari USA-NATO. Il nuovo potere, a seconda della situazione internazionale e regionale, cercherà di sviluppare relazioni di reciproco vantaggio tra la Grecia e gli altri paesi, in particolare con quelli il cui livello di sviluppo, i cui problemi particolari e interessi immediati garantiscano una cooperazione reciprocamente vantaggiosa.

Lo stato socialista cercherà la cooperazione con gli stati e i popoli che oggettivamente hanno un interesse diretto a resistere ai centri economici, politici e militari dell'imperialismo, in primo luogo con i popoli che stanno costruendo il socialismo nei loro paesi. Si cercherà di utilizzare ogni breccia che potesse aprirsi nel "fronte" imperialista a causa delle contraddizioni interimperialiste, al fine di difendere e rafforzare la rivoluzione e il socialismo. Una Grecia socialista, fedele ai principi dell'internazionalismo proletario, sarà, nella misura delle sue capacità, un baluardo per il movimento antimperialista, rivoluzionario e comunista mondiale.

Il soddisfacimento dei bisogni sociali

I bisogni sociali sono determinati in base al livello di sviluppo delle forze produttive raggiunto nel dato periodo storico.

I bisogni sociali fondamentali (istruzione-salute-assistenza) vengono provvisti per tutti gratuitamente, mentre un'altra parte di essi è coperto da una porzione relativamente piccola del reddito monetario acquisito attraverso il lavoro (abitazione, energia, acqua, riscaldamento, trasporti, alimentazione).

Una caratteristica della prima fase dei rapporti comunisti, cioè dei rapporti socialisti, è la distribuzione di una parte dei prodotti "secondo il lavoro", risultato dell'eredità capitalista che assomiglia, limitatamente alla forma, a merce di scambio. Il nuovo modo di produzione non è riuscito ancora a disfarsene, perché non ha sviluppato adeguatamente la forza produttiva umana e i mezzi di produzione, attraverso il più ampio uso delle nuove tecnologie. La produttività del lavoro non consente ancora una drastica riduzione del tempo di lavoro, l'abolizione del lavoro pesante e unilaterale, non può esservi un affrancamento dall'obbligatorietà del lavoro.

La distribuzione programmata della forza lavoro e dei mezzi di produzione comporta la distribuzione pianificata del prodotto sociale. Questa è una differenza fondamentale rispetto alla distribuzione del prodotto sociale attraverso il mercato, sulla base delle leggi e delle categorie di merce di scambio.

Il tempo di lavoro nel socialismo è la misura del contributo individuale al lavoro sociale per la produzione del prodotto totale. Opera come misura per la distribuzione di quei prodotti di consumo individuale che sono ancora distribuiti "secondo lavoro".

L'accesso a quella parte del prodotto sociale che viene distribuito "secondo il lavoro" viene determinato dal contributo individuale del lavoro di ogni persona sulla totalità del lavoro sociale, senza distinzione tra lavoro semplice e complesso, manuale o no. La misura del contributo individuale è il tempo di lavoro che è determinato dal piano in base ai bisogni complessivi della produzione sociale, dalle condizioni materiali del processo produttivo. Nella determinazione del tempo di lavoro vengono tenute in conto le esigenze specifiche della produzione sociale legate alla concentrazione della forza lavoro in alcuni settori, rami, ecc, così come altre esigenze sociali specifiche, quali la maternità, la disabilità, ecc. La posizione personale di ogni singolo individuo rispetto all'organizzazione e alla realizzazione del processo produttivo gioca un ruolo decisivo nella produttività del lavoro, nel risparmio di materiale, nell'applicazione delle tecnologie più produttive, nell'organizzazione più razionale del lavoro, nell'esercizio del controllo operaio sulla gestione dell'amministrazione.

Verranno create le premesse per lo sviluppo di un atteggiamento da avanguardia comunista verso l'organizzazione e nell'esecuzione del lavoro nelle unità produttive o di servizio sociale, con la riduzione del lavoro puramente manuale e non qualificato e la riduzione del tempo di lavoro. Parallelamente cresceranno le opportunità di accesso a programmi educativi, di svago e servizi culturali, oltre alla partecipazione al controllo operaio. L'incentivazione monetaria verrà respinta.

Il potere socialista che eredita dal capitalismo un gran numero di lavoratori dipendenti provenienti dall'apparato amministrativo del capitalismo (sia del settore pubblico che privato) si adopererà per il loro coinvolgimento politico e culturale e l'integrazione del loro lavoro nelle unità produttive socialiste e nei servizi sociali.

Lo sviluppo pianificato delle forze produttive nel modo di produzione comunista saprà liberare sempre più tempo dal lavoro, destinandolo ad accrescere il livello educativo-culturale dei lavoratori, per consentire loro la partecipazione alla realizzazione dei loro doveri rispetto al potere operaio e alla gestione della produzione, ecc. L'atteggiamento comunista verso il lavoro direttamente sociale dipende dallo sviluppo a tutto tondo dell'uomo come forza produttiva nella nuova società in costruzione e dallo sviluppo delle relazioni comuniste.

La lotta del nuovo contro il vecchio. La necessità consapevole e pianificata di sradicare gli elementi di immaturità

Il superamento degli elementi di immaturità che caratterizzano la fase inferiore del comunismo, che è il socialismo, è condizione affinché le leggi del comunismo prevalgano pienamente.

Nel socialismo non sono ancora state debellate tutte le vestigia del precedente modo di produzione e non sono state formate le condizioni materiali perché il nuovo modo di produzione assuma compiutamente il suo carattere comunista, così che possa entrare completamente in vigore il principio "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni".

Inizialmente permangono forme di proprietà individuale e di gruppo che costituiscono la base per l'esistenza di rapporti merce-denaro.

A causa della sua immaturità economica, continueranno ad esistere disuguaglianze sociali, stratificazioni, differenze significative o addirittura contraddizioni, come quelle tra città e campagna, tra lavoratori intellettuali e manuali, tra lavoratori con un alto e basso livello di specializzazione. Queste contraddizioni devono essere sradicate, gradualmente e in modo pianificato.

Durante la costruzione del socialismo, la classe operaia acquisisce progressivamente, non in modo uniforme, la capacità di avere una visione d'insieme delle diverse parti del processo produttivo, delle attività di vigilanza, un ruolo sostanziale nell'organizzazione del lavoro. A seguito delle difficoltà di questo processo, è ancora possibile per i lavoratori con un ruolo dirigenziale nella produzione, per i lavoratori impegnati in lavoro intellettuale e in possesso di una elevata specializzazione scientifica, separare interessi individuali e di gruppo dall'interesse sociale, oppure rivendicare una quota maggiore del prodotto sociale totale, poiché non ha ancora prevalso l'atteggiamento comunista nei confronti del lavoro. Il trattamento di tali fenomeni è una questione di lotta di classe che si svolge in condizioni di costruzione socialista sotto la guida del Partito comunista.

La rivoluzione sociale non è limitata solo alla conquista del potere e alla formazione della base economica per lo sviluppo socialista, ma si estende in tutto il corso del socialismo, comprende lo sviluppo del socialismo nel cammino verso la fase superiore, comunista.

Successivamente, i nuovi rapporti si amplieranno e approfondiranno, i rapporti comunisti e un uomo nuovo si svilupperanno a un livello superiore, capace di garantire la prevalenza irreversibile del comunismo, a condizione che i rapporti capitalistici siano stati aboliti su scala mondiale, o almeno nei paesi sviluppati e nei paesi influenti del sistema imperialista.

Il corso socialista contiene la possibilità di un rovesciamento e una restaurazione del capitalismo, come dimostrano le esperienze del rovesciamento controrivoluzionario in URSS e negli altri paesi socialisti. Il ripiegamento è in ogni caso un fenomeno temporaneo nella storia. Il passaggio da un modo di produzione inferiore a uno superiore, non è un processo lineare, come dimostra la stessa storia di affermazione del capitalismo.

Il salto da compiere durante il periodo di costruzione del socialismo, cioè durante il periodo rivoluzionario della transizione dal capitalismo al comunismo avanzato, è qualitativamente superiore a qualsiasi precedente, dal momento che relazioni comuniste, che non hanno natura predatoria, non sono formate nel quadro del capitalismo. In tutte le sfere della vita sociale verrà ingaggiata la lotta del nuovo contro le vestigia del vecchio. Si tratta di una lotta per il cambiamento radicale di tutti i rapporti economici e, quindi, di tutte le relazioni sociali, in relazioni comuniste.

Durante questa lunga transizione dalla società capitalistica alla società comunista avanzata, le politiche del potere rivoluzionario della classe operaia, con il Partito comunista come forza trainante, assegneranno la priorità alla formazione, estensione e approfondimento delle nuove relazioni sociali, perché prevalgano in modo completo e irreversibile, non su base volontaristica, ma in base alle leggi del modo di produzione comunista.

Ci sarà una battaglia continua per l'eliminazione di ogni forma di proprietà individuale e di gruppo sui mezzi e i prodotti della produzione e della coscienza piccolo borghese che ha radici storiche profonde. Si tratta di una lotta per la formazione di una coscienza comunista e dell'atteggiamento comunista verso il lavoro direttamente sociale.

L'accumulazione socialista, che sarà realizzata, porterà a un nuovo livello di prosperità. Questo nuovo livello consentirà la graduale estensione di nuove relazioni in quelle aree delle forze produttive che in precedenza non erano sufficientemente mature da essere incluse nella produzione direttamente sociale. Vi sarà una costante espansione dei presupposti materiali per l'abolizione di qualsiasi differenziazione che permanga nella distribuzione del prodotto sociale tra i lavoratori della produzione direttamente sociale, per la continua riduzione del tempo di lavoro necessario, per il costante sviluppo educativo-culturale e la specializzazione tecnologica-scientifica, per la liquidazione dei pregiudizi religiosi, le visioni reazionarie e anacronistiche, i costumi e gli atteggiamenti sociali di discriminazione di genere.

In conformità con la legge universale sociale della corrispondenza dei rapporti di produzione con il livello di sviluppo delle forze produttive, ogni nuovo livello storico di sviluppo delle forze produttive raggiunto nell'edificazione socialista, prevede un'ulteriore approfondimento della "spinta rivoluzionaria" nei rapporti di produzione e in tutte le relazioni economiche, in direzione della loro completa trasformazione in rapporti comunisti, attraverso politiche rivoluzionarie.

Lo sviluppo del modo di produzione comunista nella sua prima fase, il socialismo, è un processo attraverso il quale sarà sradicata la distribuzione del prodotto sociale in forma di denaro. La produzione comunista, anche nella sua fase immatura, è produzione direttamente sociale.

Principi fondamentali della formazione del potere socialista

Il potere socialista è il potere rivoluzionario della classe operaia, la dittatura del proletariato. Il potere della classe operaia sostituirà tutte le istituzioni borghesi, distrutte dall'azione rivoluzionaria con nuove istituzioni create dal popolo.

Il potere rivoluzionario della classe operaia richiede un alto livello di organizzazione, con tutti i mezzi disponibili. Richiede il controllo dei lavoratori sull'esercizio della gestione delle unità industriali, soprattutto nei settori di importanza strategica in modo che il potere della classe operaia svolga il suo creativo lavoro socio-economico e culturale in tutte le condizioni, sotto la minaccia di una guerra come nel periodo relativamente più tranquillo dell'edificazione socialista. Così sarà possibile la supremazia della maggioranza operaia e popolare contro la resistenza interna ed estera organizzata del capitale, contro la sua attività controrivoluzionaria dopo la perdita del potere.

Risulta fondamentale essere pronti e capaci di mobilitare il più rapidamente possibile i mezzi sociali di produzione, l'intera forza lavoro attraverso la Pianificazione Centrale in modo da ripristinare rapidamente le perdite verificatesi nel precedente periodo di crisi a livello nazionale e le perdite causate dalla resistenza dei capitalisti, ma anche dagli strati intermedi superiori, dal blocco economico esterno, dagli interventi imperialisti, dalle guerre, ecc.

I principi fondamentali del potere rivoluzionario della classe operaia derivano dalla posizione oggettiva della classe operaia nel processo di produzione sociale, che non ha raggiunto una coscienza unificata del proprio ruolo sociale.

I principi fondamentali del nuovo potere sono in totale opposizione al vecchio, il potere borghese, perché il lavoro socializzato rende obsoleta la proprietà privata dei mezzi di produzione.

L'entità e le forme che il potere rivoluzionario della classe operaia utilizza per la repressione dell'attività controrivoluzionaria dipendono dalla posizione delle organizzazioni politiche e sociali nei confronti delle due forze in conflitto, la classe operaia e la classe capitalista.

L'organizzazione del nuovo potere è una questione che riguarda la classe operaia nel suo insieme. La partecipazione delle altre forze sociali

Lo stato socialista come organo della lotta di classe, che prosegue con altre forme e in nuove condizioni, non ha solo una funzione di organizzazione difensiva-repressiva. Ha anche una funzione creativa, economica, culturale ed educativa sotto la guida del partito comunista. Esprime una forma superiore di democrazia la cui caratteristica principale è la partecipazione attiva della classe operaia e in generale del popolo che partecipa alla formazione della società socialista, nella risoluzione delle vecchie contraddizioni e disuguaglianze sociali, nel controllo della gestione delle unità produttive, dei servizi sociali e amministrativi di tutti gli organi del potere dal basso verso l'alto. Sarà assicurato l'esercizio di critica delle decisioni e delle pratiche che ostacolano la costruzione socialista, la denuncia da esprimersi liberamente dell'arbitrio soggettivo e del comportamento burocratico dei funzionari e di altri fenomeni negativi e di deviazione dai principi socialisti-comunisti.

Alla base del potere operaio vi è l'obbligo, per tutte le persone idonee al lavoro, di lavorare fino all'età designata per legge, e attraverso il lavoro esercitare i loro diritti e doveri nei confronti degli organi di potere. Allo stesso tempo, gli organi di potere e lo stato della classe operaia nel suo complesso garantiscono il lavoro, coerente con la specializzazione o rispecializzazione di ognuno indipendentemente dal livello di istruzione, dal patrimonio linguistico, culturale e religioso individuale.

A fondamento del potere dei lavoratori vi sono le unità produttive, i servizi sociali, le unità amministrative, le cooperative di produzione.

Nell'Assemblea dei lavoratori si fonda la democrazia diretta e indiretta della classe operaia, il principio del controllo, della responsabilità e il diritto di revoca.

Nel potere socialista le elezioni implicano il diritto dei lavoratori a eleggere ed essere eletti in tutti gli organi del potere, controllare e revocare i consiglieri e i delegati, diritto che può venir meno solo per disposto del codice penale-disciplinare.

Il potere della classe operaia eviterà qualsiasi discriminazione di genere: le donne, idonee al lavoro che non abbiano raggiunto l'età pensionabile, saranno coinvolte nel lavoro e sarà garantito l'esercizio del diritto elettorale attivo e passivo, anche per chi non avesse precedentemente lavorato o fosse prossima al pensionamento.

Lo stesso vale per gli adulti che non abbiano lavorato, per esempio gli studenti che partecipano attraverso le rispettive unità didattiche, composte di studenti e lavoratori.

I pensionati partecipano attraverso le procedure del loro ultimo lavoro.

Lo stesso vale per le fasce di popolazione che abbiano esigenze speciali: il loro diritto verrà espresso come per i pensionati o sul loro posto di lavoro in cui siano integrati in condizioni favorevoli o attraverso unità didattico-produttive speciali.

Per le fasce di popolazione che parlano un idioma diverso, il potere socialista garantisce la conservazione della lingua e delle tradizioni culturali, la conoscenza delle loro radici storiche attraverso un programma integrato nel sistema culturale e educativo. Si aboliscono gli insediamenti separati e si adottano misure specifiche per garantire la loro rappresentanza negli organi più alti.

Il potere della classe operaia esprime l'alleanza della classe operaia con i lavoratori autonomi individuali e i contadini che partecipano alle cooperative, consentendo loro una distinta rappresentanza attraverso i consigli, in cui possano esercitare il diritto elettorale anche i pensionati. Questi consigli costituiscono una forma di transizione in quanto esprimono una forma di proprietà in transizione, con la prospettiva della piena integrazione di questi strati nella produzione direttamente sociale.

Il carattere operaio del potere statale si riflette nella composizione degli organi regionali e centrali, in cui i lavoratori autonomi e gli agricoltori delle cooperative sono rappresentati.

Alcune linee guida per la formazione degli organi di potere

La struttura degli organi di potere include:

Il Consiglio Operaio, il Consiglio Regionale e l'Organo Superiore del Potere Operaio.

L'Organo Superiore del Potere Operaio è responsabile della Pianificazione Centrale, dell'ideazione della strategia economica e dei rapporti sociali atti a tutelare la costruzione socialista, comprese le relazioni interstatali. Ha autorità piena: legislativa, esecutiva e giudiziaria, esercitata attraverso rispettive strutture di supervisione.

Un organo di stato che ha particolare importanza è l'Amministrazione Superiore per la Pianificazione Centrale che abbraccia i comitati istituiti attorno a particolari questioni: le esigenze specifiche delle donne, dei giovani, delle persone disabili, ecc.

Tutti gli organi sono governati dal principio del centralismo democratico, che assicura il carattere unitario della Pianificazione Centrale e la specializzazione nella sua attuazione.

Il tempo di lavoro dei membri degli organi è regolato nel posto di lavoro per il periodo specifico della loro elezione e secondo gli obblighi inerenti alla carica ricoperta. E' escluso per legge qualsiasi privilegio economico. Lo stesso vale per i responsabili delle unità amministrative e dei servizi sociali.

La direzione della unità produttiva, del servizio sociale o dell'unità amministrativa si compone di molti individui, partecipa al Consiglio Operaio. La direzione è soggetta al controllo e alla revoca da parte di tutti i rispettivi corpi e organi.

La nomina di un dirigente finanziario o di un direttore di produzione, almeno per le unità di notevoli dimensioni, implica l'allocazione di manodopera qualificata, cosa affrontata dalla Pianificazione Centrale. Gli organi del potere sono obbligati a creare i presupposti per la gestione delle unità attraverso il loro personale.

Tutti e tre i livelli degli organi di potere, - sul posto di lavoro, regionale, nazionale - sono, secondo la gerarchica, responsabili dell'organizzazione della protezione della rivoluzione, della Giustizia Popolare, dei meccanismi di controllo.

I rappresentanti dei lavoratori, nonché personale specializzato partecipa a tutti gli organi speciali (giustizia, organi di controllo e tutela della rivoluzione).

Saranno create nuove istituzioni del potere socialista al posto dell'esercito borghese e degli organi repressivi, i quali saranno completamente sciolti, come impone la lotta rivoluzionaria per sconfiggere la resistenza degli sfruttatori e per difendere la rivoluzione. Saranno formati nuovi quadri, educati secondo i principi del nuovo potere, tra i giovani lavoratori. La salvaguardia delle conquiste rivoluzionarie è compito che spetta non solo agli organi a questo preposti, ma anche ai comitati dei lavoratori, che si avvarranno dei risultati positivi dell'esperienza della costruzione del socialismo.

La Costituzione operaia rivoluzionaria e la relativa legislazione formano il nuovo diritto corrispondente ai nuovi rapporti economici.

Il potere della classe operaia utilizza tutti i mezzi messi a disposizione dall'innovazione tecnologica per realizzare una efficace difesa contro l'imperialismo internazionale, accrescere costantemente la produttività, ridurre il tempo di lavoro in particolare migliorando la capacità di organizzare e controllare la produzione, abolire il lavoro amministrativo superfluo.

Il rapporto del KKE con il potere operaio

Il KKE, come avanguardia politico-ideologica organizzata della classe operaia, costituisce la forza trainante del potere rivoluzionario della classe operaia, la dittatura del proletariato. Rivendica il suo ruolo di guida rivoluzionaria in quanto esprime nella prassi gli interessi generali della classe operaia e le leggi scientifiche della costruzione socialista-comunista. La classe operaia, anche quando impegnata nel processo rivoluzionario, non ha raggiunto una coscienza comunista uniforme, né ha acquisito un atteggiamento comunista verso il lavoro direttamente sociale o la proprietà sociale, né ha superato le differenze tra le sue sezioni, sviluppate nel capitalismo. I membri e i quadri del KKE e della sua Gioventù parteciperanno a tutte le forme di organizzazione della società e eserciteranno il loro ruolo di direzione ideologico-politica, con abnegazione, altruismo e senza alcun privilegio economico o di altra natura.

I membri della Gioventù del Partito, la KNE, agiranno tra gli studenti medi e universitari sotto la guida politica degli organi e delle forze del partito, in materia di istruzione, nella formazione di un esercito operaio, nei gruppi per la protezione della rivoluzione, ecc.

Il ruolo dei militanti e dei quadri del KKE è costantemente giudicato, apprezzato o riprovato, nella pratica. Ciò richiede loro di raggiungere un livello superiore di conoscenze teoriche, scientifiche e tecniche in modo da contribuire alla maturazione ideologica e politica della classe operaia per il suo nuovo ruolo di forza motrice nell'edificazione socialista-comunista.

Il KKE è la forza politica che introduce in tutti gli organi del potere operaio la capacità di effettuare previsioni scientifiche, di organizzare le attività in modo pianificato, di elaborare progetti politici per la formazione della base economica socialista, dei nuovi rapporti di produzione e di distribuzione socialisti, di tutte le nuove relazioni socialiste-comuniste che caratterizzano tutti i livelli di organizzazione della società, istruzione, cultura, relazioni tra i due sessi, liquidazione della lunga influenza delle dottrine metafisiche, ecc.

Il Partito, parimenti la KNE nel campo dell'istruzione, attraverso i suoi membri esprime in ogni campo le sue opinioni su tutte le questioni (ad esempio candidature di organi, pianificazione, rapporti di lavoro, ecc).

Il riconoscimento e la realizzazione del ruolo dirigente del partito, è il risultato della sua formazione ideologico politica e organizzativa rivoluzionaria che viene costantemente testata nell'esperienza quotidiana. Il rapporto dialettico tra la teoria e la prassi rivoluzionaria viene costantemente verificato. Ciò comporta:

- un Partito dedito all'ideologia rivoluzionaria comunista, il marxismo-leninismo, da cui acquisirà la capacità di interpretare i nuovi fenomeni e guidare la lotta di classe al fine di sviluppare e consolidare il nuovo modo di produzione, consolidare il socialismo come fase più bassa del comunismo fino alla vittoria decisiva della proprietà sociale su ogni forma di proprietà privata e all'affermazione irreversibile del comunismo.

- un Partito che rifletta nella sua intera struttura una composizione operaia, tra tutti i suoi membri e quadri. In particolare in condizioni di relativa stabilizzazione del potere rivoluzionario, l'espansione delle forze del Partito e il suo ringiovanimento non devono mettere in minoranza i lavoratori e le lavoratrici delle sezioni produttive dell'industria all'interno del Partito stesso.

- la composizione di classe del Partito unita alla responsabilità collettiva, in modo che ciascun membro disponga di un alto livello di istruzione marxista, della capacità di proteggere il Partito e soprattutto i suoi organi più alti, dalla penetrazione dei costrutti ideologici borghesi, dalle tendenze revisioniste e dalle scelte opportuniste.

- un Partito in grado di produrre-educare gli scienziati comunisti, quindi un Partito in prima linea nello sviluppo della ricerca, per l'acquisizione di nuove conoscenze nonché per l'ampio utilizzo dei suoi risultati a favore della vittoria irreversibile del comunismo. Il Partito che disponga di organi dirigenti capaci di garantire l'unità del carattere scientifico e di classe, requisito perché il Partito svolga il suo ruolo di avanguardia rivoluzionaria.

- un Partito in grado di ampliare e rinnovare i suoi legami rivoluzionari con la classe operaia, che crei ricchezza sociale, nelle nuove condizioni, nelle nuove sterzate della lotta di classe, in ogni cambiamento - positivo o negativo - dei rapporti di forza in campo nazionale e internazionale, con un orientamento costantemente rivolto verso la completa abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. L'esempio di avanguardia dei suoi membri e quadri contribuirà in concreto allo sviluppo di un atteggiamento comunista nei confronti del lavoro.

Il KKE viene da lontano e ha una lunga strada davanti, ma non rinuncia perché "la causa del proletariato, il comunismo, è la più grandiosa, profonda e universalmente umana".

11-14 Aprile 2013

19° Congresso del KKE

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Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare