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L'accordo sul gasdotto EastMed porta solo nuovi pericoli per i popoli

L'accordo sul gasdotto EastMed firmato da Grecia, Cipro e Israele "porta solo nuovi pericoli per i popoli" sottolinea la dichiarazione dell'ufficio stampa del CC del KKE.

Il KKE sottolinea il fatto che l'accordo sul gasdotto, firmato ad Atene dal premier greco Kyriakos Mitsotakis, dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e dal presidente di Cipro Nikos Anastasiades, non ha alcuna relazione con gli interessi reali dei popoli della regione, ma al contrario costituisce parte dei piani imperialisti nel Mediterraneo orientale.

Più specificamente, la dichiarazione dell'ufficio stampa del CC del KKE sottolinea quanto segue:

"L'accordo tra i governi di Grecia-Israele-Cipro e possibilmente con l'aggiunta dell'Italia, sotto la supervisione degli Stati Uniti, sul gasdotto 'EastMed' per il trasporto di gas naturale dal Mediterraneo orientale verso l'Europa, serve i giganti dell'energia e i piani imperialisti e non ha alcun rapporto con gli interessi della nostra gente e degli altri popoli della regione".

Gli atti governativi realizzati per far fronte alle richieste inaccettabili della Turchia nel Mediterraneo orientale, complicano ulteriormente la situazione già tesa e mette a repentaglio il paese e le popolazioni. Questi atti coinvolgono il nostro paese ancora di più nei piani atlantici per la riduzione della dipendenza dell'UE e dei Balcani occidentali dal gas russo, nell'ambito di una 'guerra energetica' degli Stati Uniti, della Russia e della Germania che si sta svolgendo sul suolo europeo. Coinvolgono anche il nostro paese nei conflitti tra Israele e Libano e le autorità palestinesi sui diritti sovrani nel Mediterraneo orientale.

Sottolineiamo inoltre che il governo conservatore di Nuova Democrazia, seguendo pari pari la politica inaccettabile del partito socialdemocratico SYRIZA, si impegna in un accordo senza che sia avvenuta la proclamazione della ZEE, una mossa che fa parte della politica di promozione del co-sfruttamento attraverso l'arbitrato dell'Aia.

Lo sforzo del governo e degli altri partiti borghesi di alimentare un senso di compiacimento non deve passare.

La partecipazione della Grecia all'uno o all'altro gasdotto, a nome dei grandi gruppi imprenditoriali e delle aspirazioni geostrategiche, non ha portato né porterà benefici ai lavoratori, come ha dimostrato la partecipazione al gasdotto TAP. I beneficiari saranno i grandi gruppi affaristici che saranno coinvolti nella costruzione e nella gestione del gasdotto. Le persone, che stanno già pagando molti 'costi' energetici, continueranno a sperimentare la 'povertà energetica', pagando a caro prezzo i loro bisogni. I rischi per l'ambiente marino derivanti dai piani di estrazione e trasporto sono già fonte di preoccupazione legale in paesi come Israele.

Le alleanze stabilite tra Israele, Egitto, Cipro o altri stati con la partecipazione di Stati Uniti e Francia, hanno preparato il terreno per un'escalation dell'aggressione turca in una 'corsa' tra i grandi interessi. Il rafforzamento della presenza statunitense nel Mediterraneo orientale, promossa anche dall'East Med Act statunitense, alimenta il circolo vizioso delle competizioni imperialiste.

Gli sviluppi dell'ultimo periodo, da Cipro alla Libia, sono istruttivi per chiunque creda ancora che lo schieramento della Grecia con i piani imperialisti degli Stati Uniti e di Israele possa costituire uno scudo per la protezione della pace e dei diritti sovrani contro l'aggressione della borghesia turca.

L'accordo EastMed fa parte della 'dote' di Mr. Mitsotakis in vista del suo viaggio negli Stati Uniti per l'incontro con Trump che porta a impegni più pericolosi al servizio dell'imperialismo USA-NATO, come è stato dimostrato sotto il governo SYRIZA e l'accordo greco-USA sulle basi che trasformano la Grecia in una base di guerra e un obiettivo militare in un possibile scontro militare generale nella regione.

I popoli devono trarre le giuste conclusioni e, insieme al KKE, devono rafforzare la lotta contro la politica antipopolare che arricchisce solo il capitale, abolisce i diritti e coinvolge il paese nei piani imperialisti, con il fine di creare le condizioni affinchè i lavoratori stessi diventino padroni della ricchezza che producono e utilizzino le risorse energetiche per i loro bisogni".

 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare