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Dichiarazione della segretaria dell'Iniziativa comunista europea

La speranza è nella lotta dei popoli per rovesciare la barbarie capitalista!

L'Iniziativa Comunista Europea (Iniziativa-CWPE) ha rilasciato una importante dichiarazione inerente l'imminente vertice dei capi degli stati del cosiddetto "Sud Europa", che il governo greco sta organizzando per il 9 settembre ad Atene.

L'Iniziativa Comunista europea nel suo intervento sottolinea che gli organizzatori con questo incontro intendono rafforzare le illusioni dei popoli dell'Europa su una "Alleanza del Sud", che dovrebbe presumibilmente "porre fine all'austerità". Altresì l'Iniziativa invita i popoli a rafforzare la lotta per rovesciare la linea politica antipopolare dell'UE e del sistema capitalista da essa servito.

Nel seguito la dichiarazione completa della Segreteria dell'Iniziativa Comunista europea:

«Su iniziativa del governo di "sinistra" SYRIZA-ANEL, lo stesso che ha siglato il nuovo memorandum e decine di misure anti-operaie, si terrà ad Atene il 9 settembre una conferenza dei leader dei paesi mediterranei della UE, il cosiddetto "Sud" dell'UE, sugli accadimenti nell'Unione, sulla questione dei profughi e degli immigrati e sulla nota questione dello "sviluppo".

Questo vertice arriva a pochi giorni dall'incontro tra la vecchia e la "nuova" socialdemocrazia a Parigi.

Queste due iniziative, così come altre simili, hanno come "comune denominatore" l'obiettivo di infondere tra i popoli la falsa speranza che il sistema capitalista e il suo reazionario "edificio" interstatale nel continente europeo - la UE - possano essere migliorati e "umanizzati". Cercano di convincere le persone che un altro rapporto di forze al centro dell'Europa, a favore del "Sud" e a spese del "Nord ", o in favore della socialdemocrazia sui liberali, ponga "fine all'austerità", porti "uguaglianza", "solidarietà" e "sviluppo" nell'UE.

Tuttavia, i popoli d'Europa hanno sperimentato per decenni che l'UE e ogni tipo di governo borghese (sia liberale che socialdemocratico) mira a sostenere la redditività del capitale e la sua ripresa intensificando la linea politica antipopolare. Lo "sviluppo" promesso non è mai stato e non può essere "equo" perché si basa sulla rovina dei diritti delle persone e degli operai e passa per l'intensificazione dello sfruttamento.

I lavoratori sanno dalla loro esperienza che la concorrenza tra i centri imperialisti e i paesi capitalisti (del Nord e del Sud, con governi socialdemocratici e liberali) intensifica le guerre e gli interventi imperialisti, porta nuovi tormenti e persecuzioni ai danni dei popoli e costringono le persone a cercare rifugio altrove.

Le persone sono nella condizione di rendersi conto che organizzazioni come ISIS e la loro nefasta attività, finanziata e sostenuta dagli Stati Uniti, dalla NATO, dall'UE e dai loro alleati nella regione del Medio Oriente, costituiscono il pretesto per l'intensificazione delle misure repressive da parte dell'UE e dei suoi governi.

Oggi, il risultato del referendum britannico per l'uscita dall'UE ha portato alla superficie le contraddizioni tra i vari centri imperialisti in relazione al futuro e alle prospettive della UE. Il problema principale nella controversia all'interno della zona euro e nell'Unione europea resta la formula di gestione borghese: tra la stabilità di bilancio e il monitoraggio degli stati membri da parte dei meccanismi dell'UE da un lato e l'allentamento della stretta fiscale per liberare i fondi statali utili a sostenere i monopoli dall'altro. Questa controversia è aliena agli interessi del popolo, perché entrambi gli approcci vanno a scapito della classe operaia e degli strati popolari poveri in quanto entrambi hanno come presupposto l'inasprimento dell'offensiva antipopolare.

I governi della vecchia e della nuova socialdemocrazia in Europa utilizzano lo slogan "no all'austerità" in modo ingannevole. Questo slogan non ha alcuna relazione con la sospensione o l'inversione delle barbariche misure anti-operaie per alleviare la sofferenza del popolo. Al contrario, mira a sostenere i gruppi affaristici con denaro fresco supplementare. Ciò è dimostrato anche dal fatto che i governi socialdemocratici, così come i liberali, portano avanti nuove misure anti-operaie in Grecia, Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Cipro, al fine di raccogliere fondi per il grande capitale.

Per quanti vertici e incontri ad alto livello tra i "leader dei paesi del sud" abbiano luogo, per quanta retorica venga pronunciata per "riavviare l'Unione europea", l'UE non può diventare un'organizzazione favorevole alle persone, anzi può solo peggiorare, né il sistema capitalista da essa servito può essere umanizzato.

La speranza è nella lotta dei popoli per rovesciare la barbarie capitalista!»

 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


 

08.09.2016