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Comunicato stampa del Partito Comunista di Grecia Sul lavoro della 16° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

 Il 16° Incontro Internazionale dei Partiti comunisti e operai (IMCWP) si è svolto il 13-15 novembre 2014 a Guayaquil, in Ecuador, sul tema: "Il ruolo dei Partiti comunisti e operai nella lotta contro l'imperialismo e lo sfruttamento capitalistico - che causa le crisi e le guerre e fomenta le forze fasciste e reazionarie. Per i diritti dei lavoratori e dei popoli e per l'emancipazione nazionale e sociale; per il socialismo!".

Vi hanno partecipato 48 partiti di 44 paesi. Inoltre, molti partiti impossibilitati per varie ragioni a partecipare hanno inviato interventi scritti e messaggi.

I partecipanti hanno commemorato il 92° anniversario dello sciopero generale di Guayaquil (15 novembre 1922) che fu soppresso sanguinosamente dall'esercito e dalla polizia, con il massacro di migliaia di lavoratori in sciopero. La tragedia è passata alla storia come "Le croci sull'acqua". Durante i lavori dell'Incontro, i rappresentanti dei Partiti comunisti e operai hanno denunciato che oggi in molti paesi del mondo continuano gli omicidi, le minacce e le intimidazioni contro i comunisti, i sindacalisti e i quadri del movimento popolare.

L'assemblea ha inoltre salutato le lotte dei lavoratori in tutto il mondo; ha espresso la sua solidarietà con i Partiti comunisti e operai che operano in condizioni di illegalità, affrontando la repressione di stato, la persecuzione anticomunista e le restrizioni; ha rinnovato i suoi legami con la classe operaia e il popolo dell'Ecuador, con le lotte della classe operaia, dei contadini, dei giovani e degli altri strati popolari di tutta l'America Latina per i loro diritti, per il socialismo.

I partecipanti hanno confermato la solidarietà internazionalista con Cuba socialista e il suo popolo e si sono impegnati a intensificare l'attività per la fine del criminale embargo degli Stati Uniti, l'abolizione della posizione comune dell'Unione europea e il proscioglimento dei 5 cubani, con il rilascio di tutti i cubani e il loro rimpatrio sicuro in patria.

Hanno espresso la loro condanna per le continue minacce e gli interventi imperialisti contro il Venezuela e il suo popolo. Hanno denunciato la presenza militare degli Stati Uniti, della NATO e dell'UE nella regione e hanno chiesto la rimozione di tutte le basi straniere, in particolare la base illegale degli Stati Uniti a Guantanamo.

Durante l'Incontro, si è valutato che lo scambio di informazioni ed esperienze di lotta dei Partiti comunisti e operai è importante e necessario, tanto quanto il potenziamento e il miglioramento della cooperazione e delle attività congiunte e il rafforzamento dell'internazionalismo proletario, utilizzando in tal senso anche il processo degli IMCWP.

C'è stata una proficua discussione nel corso della riunione riguardo: lo sviluppo della crisi capitalista, i riallineamenti del sistema imperialista internazionale e l'acuirsi delle contraddizioni interimperialiste con i pericoli di più ampi interventi e guerre imperialiste, il corso della lotta di classe e le attività che ne derivano per i comunisti.

I rappresentanti dei partiti hanno sottolineato il fatto che la situazione internazionale continua ad essere caratterizzata dalla crisi del capitalismo in molte regioni del globo. Sono state confermate le conclusioni formulate nei precedenti incontri internazionali in relazione alla natura e allo sviluppo della crisi, che è una crisi di sovrapproduzione e di sovraccumulazione di capitale che esprime l'acuirsi delle contraddizioni del capitalismo, in particolare la contraddizione fondante tra il carattere sociale della produzione e la sua appropriazione privata. La crisi evidenzia come il sistema capitalista sia storicamente obsoleto.

Nel sistema imperialista internazionale assistiamo a dei riallineamenti, soprattutto all'indebolimento degli Stati Uniti, dell'Unione europea e del Giappone e all'avanzata delle potenze capitaliste emergenti. La competizione e le contraddizioni stanno acuendosi soprattutto nel Mediterraneo orientale, nel Golfo Persico, nel Mar Caspio, in Africa e nelle regioni del Sud Pacifico. La crescente aggressività imperialista e l'approfondimento delle contraddizioni interimperialiste moltiplicano i focolai di guerra, nonché i pericoli di conflitti generalizzati a livello regionale e internazionale, come dimostrano gli eventi in Ucraina, nel Mediterraneo orientale, nel Medio Oriente.

Le difficoltà nella gestione del capitalismo, in particolare nella fase di crisi, rafforzano l'aggressività del capitale e dei suoi rappresentanti politici. L'autoritarismo, la repressione di stato, l'anticomunismo, il nazionalismo borghese e lo sciovinismo vanno rafforzandosi. I diritti democratici vengono invece rimossi. I sistemi politici borghesi nel loro complesso sono sempre più reazionari, si potenziano le manovre e i tentativi per rinsaldare il potere dei monopoli. In questo quadro, fino a quando il movimento operaio rivoluzionario non intraprenderà il contrattacco, riemergono le forze e le tendenze fasciste, utilizzate pienamente dalle potenze imperialiste.

Molti partiti hanno sottolineato che i tormenti patiti dai lavoratori non termineranno nella fase di anemica ripresa capitalista che segue la recessione. Il dibattito e le polemiche sul "recupero" nei due principali centri imperialisti (USA e UE) non ha nulla a che fare con la situazione della classe operaia e delle masse popolari, in quanto riguarda l'aumento della redditività del capitale. Indipendentemente dalla forma di gestione borghese, l'obiettivo rimane quello di aumentare il tasso di profitto attraverso l'intensificazione del livello di sfruttamento e la maggiore concentrazione e centralizzazione del capitale.

E' stata rilevata la necessità di rafforzare i partiti comunisti e operai soprattutto e principalmente nei luoghi di lavoro, migliorare la loro capacità di intervento autonomo e l'invigorimento del movimento sindacale di classe. E' avvertita l'esigenza di un intervento ancora più decisivo nella lotta di classe e popolare sui temi del lavoro, dei diritti sociali, democratici e sovrani, nonché per la maggiore organizzazione della classe operaia, la promozione della sua alleanza con altri strati popolari, l'attenzione speciale per i giovani, le donne e gli immigrati.

E' stato anche osservato quanto sia fondamentale intensificare la lotta ideologica contro l'ideologia borghese, per fronteggiare con risoluzione il fascismo creato dal sistema di sfruttamento capitalista, per mettere il movimento popolare e sindacale organizzato in condizione di isolare i partiti fascisti e reazionari.

La discussione è proseguita nel 16° Incontro internazionale sui diversi approcci strategici che esistono tra i Partiti comunisti e operai riguardo la lotta per il socialismo, i criteri e la direzione della politica delle alleanze, la posizione nei confronti delle unioni capitaliste interstatali e regionali, la direzione della proposta politica dei comunisti e il carattere e il ruolo del potere della classe operaia.

Alcuni partiti limitano l'imperialismo ai soli Stati Uniti, e, come diversi PC sottolineano, non tengono conto del sistema internazionale imperialista nel complesso e delle sue unioni, nonché della competizione e delle molteplici contraddizioni interimperialiste che provocano nuovi interventi e guerre in molte regioni del mondo, portando alla ribalta il pericolo di una guerra imperialista più generalizzata.

Lo stesso vale per la posizione su un "mondo multipolare", esaltata da alcuni partiti. Come è stato rilevato, questa posizione prescinde dall'essenza di classe degli stati capitalisti, soprattutto degli stati capitalisti più potenti, che intervengono sulla scena internazionale con lo scopo di promuovere gli interessi dei propri monopoli e non possono, naturalmente, esprimere gli interessi popolari.

Alcuni partiti continuano anche a mantenere una posizione errata sulle cause reali e l'essenza della crisi del capitalismo, mentre il KKE e altri partiti parlano della crisi in termini di sovrapproduzione e sovraccumulazione di capitale, espressione dell'acuirsi delle contraddizioni fondamentali del capitalismo.

Inoltre, il KKE e un numero significativo di altri partiti hanno dimostrato nei loro contributi che parlare di "neoliberismo", in modo sbagliato, limita la critica a una delle due forme di base di gestione del sistema capitalista. Il risultato di questo è l'assoluzione della forma di gestione socialdemocratica, del carattere di classe e antipopolare del capitalismo e delle leggi economiche che lo permeano.

C'è stata una particolare discussione sugli sviluppi in America Latina, sui "governi progressisti", sulle unioni interstatali ivi stabilite. Sono state espresse posizioni diverse a riguardo dell'essenza di classe della base economica, sul ruolo dei monopoli, sul carattere di classe del potere statale borghese, sulla posizione che gli stati capitalisti e le loro unioni hanno nel sistema imperialista internazionale, ecc. La nozione di "progressismo" e l'analisi che edulcora il carattere delle unioni interstatali sono veicoli che favoriscono le posizioni opportuniste, che "umanizzano" il capitalismo e finiscono per promuovere un approccio utopico di presunta democratizzazione dello Stato borghese. Questo vale anche per il cosiddetto "Socialismo del 21° secolo".

Il KKE e altri partiti hanno valutato che la tesi di alcuni partiti riguardo una "fase intermedia" tra capitalismo e socialismo è errata, perché in questo modo si cerca invano una soluzione dei problemi della classe operaia e degli altri strati popolari, per il soddisfacimento dei bisogni contemporanei, sul terreno del capitalismo. Come è stato sottolineato, questa visione ha un impatto negativo sulla lotta per il socialismo, sulla lotta per il potere della classe operaia, per risolvere la contraddizione fondamentale tra capitale e lavoro. La lotta costante per il socialismo, senza tappe, non solo non è un ostacolo per le battaglie quotidiane e per il raggiungimento di alcune conquiste e di qualche sollievo per i lavoratori, ma al contrario rafforza e protegge i lavoratori stessi da pericolose illusioni e dalle strategie che mirano a integrare il movimento all'interno dei confini della barbarie capitalista.

Il KKE e altri partiti hanno evidenziato la necessità di affrontare la socialdemocrazia e rafforzare il fronte ideologico e politico contro l'opportunismo. Hanno sottolineato che solo il socialismo, che è governato dalle sue leggi e non può essere confuso con il processo elettorale borghese, costituisce la vera risposta alternativa in favore dei lavoratori, esposti alle conseguenze dolorose del capitalismo, alle crisi e alle guerre da esso causate. Solo il socialismo può fornire una via d'uscita dalla crisi e soddisfare le esigenze sociali crescenti della popolazione.

Come è stato sottolineato, devono essere esaltate le esperienze positive e le conquiste della costruzione socialista e deve esserne evidenziato il portato per i popoli; nel contempo i PC devono trarre insegnamento dagli errori, dalle deviazioni e torsioni commesse in contrasto con i principi di base e le leggi dell'edificazione socialista.

Naturalmente, i diversi approcci su questioni importanti richiedono ulteriori e approfondite discussioni. Questo non ha impedito l'Incontro internazionale di quest'anno, come ogni anno, di indicare assi per azioni comuni e convergenti e iniziative dei Partiti comunisti e operai per l'anno a venire nel segno delle lotte della classe operaia per i diritti lavorativi, sociali e democratici, contro l'anticomunismo, contro le guerre imperialiste, in vista della celebrazione del 70° anniversario della vittoria antifascista, ecc, che sono specificate in dettaglio nel Documento delle azioni comuni.